Sarah, il giallo della terza persona

di Roberta Calò
Stamattina giungeranno presso i Ris di Roma le cinture sequestrate ieri in casa Misseri e la corda di canapa, ritrovata nell’auto di Cosima, moglie dell’indagato, utilizzata per l’occultamento del cadavere. Le corde da analizzare sono state analizzate ieri dal Prof. Luigi Strada, lo stesso che aveva compiuto l’esame autoptico sul cadavere della vittima, selezionando quelle più compatibili con i segni ritrovati sul corpo. Come infatti riferisce l’ex comandante dei Ris, il generale Luciano Garofalo: ”I referti medici sembrano gli unici elementi sicuri. La valenza testimoniale è sempre limitata”.
Domani Sabrina uscirà dal carcere per presenziare all’udienza del tribunale del Riesame a cui i suoi avvocati hanno fatto ricorso per contrastare le molteplici confessioni del padre, demolendo la sua credibilità, il quale attribuisce alla figlia la responsabilità dell’omicidio. I legali chiameranno in causa ben otto testimoni che scagionerebbero la ragazza; secondo la linea difensiva i sette minuti, emersi da controlli incrociati sui tabulati telefonici che riguardano le chiamate inoltrate dal cellulare di Sabrina, non sarebbero stati sufficienti per uccidere la cugina, uscire dal garage e avvisare il padre.
Intanto il consulente tecnico di Daniele Galoppa, difensore di Michele Misseri, Roberta Bruzzone, sostiene che : “appare contraddittorio solo se visto dall'esterno” e “i continui colpi di scena» dipendono dal fatto che «è una persona che ha grandemente a cuore la sorte della figlia». La psicologa-criminologa prosegue parlando di Misseri come un uomo che conserva un “legame solidissimo con la sua famiglia» e che per questo «ha risentito molto sul piano emotivo di tutto questo che è successo».
Anche l’avvocato, Daniele Galoppa, aveva sempre descritto il suo assistito come una persona dedita al lavoro e alla famiglia; il difensore aveva anticipato che Michele aveva intenzione di chiarire le effettive responsabilità sull’omicidio ma forse il legale in primis non si sarebbe mai aspettato una riconferma delle violenze sessuali, smentite in una precedente confessioni da Michele stesso.
Si attendono inoltre chiarimenti sull’ipotesi di una terza persona coinvolta nell’occultamento del cadavere e, secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe una super-testimone, come riferito dalla trasmissione Mattino Cinque, che incastrerebbe Sabrina.
Sui recenti sviluppi Ivano Russo, amico di Sarah e di Sabrina e ipotetica causa di attrito tra le due cugine, dichiara: “Non voglio esprimere giudizi, prendere posizione o fare ipotesi: voglio solo che sia fatta giustizia per Sarah. Un messaggio per Sabrina? Nessun messaggio, ripeto: voglio solo che sia fatta giustizia”. Il ragazzo, coinvolto nella vicenda inizialmente come indiziato poi come oggetto di gelosia e causa dell’omicidio, ha nominato un legale: ” Io ho la mia vita, voglio solo guardare al mio futuro e al progetto di aprire un autolavaggio”.
“Fino a quando Sarah non era stata trovata - prosegue - credevo fosse giusto parlare alla tv. Lo ritenevo un modo per offrire un contributo alle ricerche. Mai, mai - ribadisce - ho pensato che Sabrina fosse colpevole. È assurdo, è tutto assurdo. Dalle sue parole, dai suoi discorsi mi sembrava che ci fosse solo la voglia di ritrovare la cugina. Non ho niente da dire a Sabrina, non ho alcun messaggio da inviarle. In questo momento – chiarisce- io ho le mie idee, ma non ho alcuna intenzione di parlarne con i giornalisti. O addirittura di dirle in televisione. Credo solo che gli inquirenti stiano facendo un ottimo lavoro e che riusciranno a fare giustizia per Sarah. Io voglio solo questo”.