"Le Pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo": la scrittrice Padoan ospite allo Sheraton di Bari

BARI. "Sono andata in Argentina perché avevo deciso di scrivere questo libro, anche se credevo di essere in grado di scriverlo comunque: avevo intervistato le Madres per cinque anni, letto tutto di loro. Quello che mi è capitato in conseguenza a questo viaggio è stato come rimanere denudata. Loro testimoniano esistenze, vivono giorno per giorno una loro scelta fatta in anni e anni, dopo aver vissuto profonde gioie e sofferenze. Non si può imitare e far proprie le loro pratiche ma guardarle con stupore. Il percorso politico, durato trent’anni ha prodotto delle donne che straordinariamente capaci di un’affettività, di un’allegria, di una coesione tra di loro che è un continuo scambiarsi, anche litigare. Hanno inventato qualcosa che è anche una pratica comune, un racconto della propria vita e capacità di farne scelta comune. Il discorso della pazzia e ridere di una risata assoluta di fronte al potere". Così spiega il suo viaggio – in una delle sue presentazioni milanesi - verso la scrittura del libro ‘Le Pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo’ Daniela Padoan (Bompiani), un insieme di immagini, ricordi, storie di vita raccolti in conversazioni svolte durante un periodo di cinque anni tra l’autrice e le Madri, le donne a cui sono stati sottratti i figli durante il periodo del golpe argentino nel 1976.
La scrittrice sarà all’hotel Sheraton il 10 marzo alle 18.30 per dialogare e festeggiare in maniera sui generis la festa della donna e riflettere sul ruolo delle madri in un momento storico drammatico di cui si ricordano quest’anno i 35 anni di sofferenze, omertà e svolte politiche. L’iniziativa rientra nell’ambito degli appuntamenti culturali dei ‘mercoledì letterari’. Dialogherà con l’autrice Rosella Santoro.
Il racconto della Padoan è ben articolato e strutturato: è una fotografia del quadro storico e politico che si intreccia con le storie di madri coraggiose impostesi come voci dignitose per sfidare la dittatura per amore dei figli. E’ un intreccio che offre spunti di riflessione sempre attuali in corsi e ricorsi storici nel vivere quotidiano, con parallelismi sul ruolo svolto adesso dai giovani nella morsa dei problemi di riforma scolastica e quello delle donne sempre costrette ad alzare la voce per farsi valere. Ma un fondo di ottimismo si scorge tra le pieghe delle pagine la costanza e la dignità nel reclamare i propri diritti regala alla fine la fiducia che nel tempo si può sperare in un cambiamento del sistema e dell’opinione pubblica.

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