Le banche del tempo: un convegno nazionale per il futuro del nostro welfare

di Roberta Calò. In un momento storico estremamente complesso in cui un'ondata di grave crisi economica stravolge quotidianamente la vita dei cittadini, c'è un tipo di banca che contrariamente ai parametri standardizzati, si propone di offrire un aiuto e un supporto a coloro che ne hanno davvero bisogno: La Banca del Tempo. Per promuovere un'iniziativa già esistente da diversi ani ma ancora poco sviluppata nel panorama locale, è stata allestita una conferenza presso la Sala Consiliare del palazzo della Provincia di Bari alla presenza di importanti esponenti e rappresentanti tra cui M. De Pasquale, F. Schittulli, G. Quarto, R. Lallone, G. Annoscia, S. Gelao, L. Agostini, S. Di Chio, T. Corti. Il summit tra le diverse realtà nazionali si è proposto come obiettivo quello di interrogarsi sulla funzione di una simile iniziativa in virtù del precario scenario che ci circonda: "Convegno nazionale delle banche del tempo. Banca del Tempo: una risposta solidale alla crisi economica e sociale?". All'ordine del giorno spiccavano tra i vari punti due problematiche maggiormente sentite rispetto alle altre: l'associazionismo e la cooperazione tra le singole banche del tempo al fine di creare e potenziare una rete che possa garantire una maggiore efficienza del servizio sul territorio, e il riconoscimento della banca del tempo come ente che in continuo contatto con le istituzioni, potrebbe garantire un efficace supporto tanto alle amministrazioni quanto alla società.
Una prima panoramica generale è giunta dal preside del liceo scientifico G. Salvemini, De Pasquale: "Sono tempi bui. Tutti siamo vittime del mercato, del benessere. Le istituzioni devono rispondere alle contingenze ma non ne usciamo se non veniamo fuori dalle logiche del profitto. Le istituzioni hanno problemi di risorse e difficoltà a far fronte ai bisogni della gente e sono in difficoltà gli individui che non riescono a far fronte ai bisogni essenziali. Le banche del tempo sono un segno, un fiume carsico che erode le logiche del mercato. E' difficile far camminare un fiume carsico". Lo stesso preside però ha portato in primis un esempio di mobilità positiva in tal senso favorendo la diffusione di simili iniziative negli istituti scolastici dove vengono appunto formati quelli che saranno i cittadini del domani. Dal canto suo il presidente della Provincia di Bari F. Schittulli ha dichiarato: "Stiamo attraversando un'era crepuscolare ma questa amministrazione provinciale può distinguersi dando spazio all'impegno sociale.
La crisi non è solo economico finanziaria ma anche etico morale. Sono saltate le regole e si sono dispersi i valori della persona, della famiglia. Questo dobbiamo superarlo, dobbiamo smuovere i sentimenti più profondi sul cos'è il volontariato. Dobbiamo tornare a investire nella solidarietà". Spingendo verso altri fronti ma puntando sempre alla sensibilizzazione per la diffusione dello sviluppo delle banche del tempo, l'assessore alle politiche sociali G. Quarto ha spiegato: "Associazionismo significa stare insieme. Il mio sos è essere associazioni coese essere insieme per dare più tempo e democrazia per aiutare gli altri e non incamerare soldi sui bisogni degli altri. Associazionismo è uguaglianza, libertà, non vuol dire uno stipendio. L'associazionismo è continuare la vita post lavoro, relazione, conoscenza. Prima il partito era questo ora è venuto meno e questo passo può farlo anche l'associazione sena commettere lo stesso errore". Come lo stesso De Pasquale ha sottolineato, infatti, "più che un punto di incontro è un punto di arrivo" per migliorare qualcosa che già esiste adeguandolo alla contemporaneità. Il Presidente dell'Associazione nazionale Banche del Tempo M. Petrucci ha peraltro sottolineato: "Quando andiamo nei paesi per far volantinaggio per dire che sta nascendo un'altra banca la gente si spaventa. Quando spieghiamo che si tratta di un aiuto, di un progetto di vita del mondo e dello stare insieme, la cosa cambia. La banca del tempo nelle piccole azioni quotidiane si sta recuperando. Il mettersi insieme, l'avere fiducia nell'altro, si trasforma in economia solidale, l'io diventa noi. Non possiamo sostituire il campo economico ma possiamo affiancarci. Da noi si svolge una piena democrazia in uno scambio paritario. Sono tutte esperienze che danno senso alla vita. Ecco perchè noi abbiamo scelto il meridione, perchè la Puglia sta rispondendo non al richiamo dei soldi ma alla solidarietà. Siamo qui perchè vogliamo che si metta la centro il dono, la reciprocità e dobbiamo portare questa ricchezza alle amministrazioni, alla politica per contribuire al benessere del territorio attraverso una partecipazione attiva". Dello stesso avviso si è mostrata la dott. ssa R. Lallone evidenziando che: "Supportare è il ruolo dell'ente pubblico aderendo al coordinamento nazionale, aprendo una associazione come 'i solidali nel tempo'. Questo è quello che fanno esponenti come il dott. Annoscia o la dott.ssa Gealo. Il timore delle banche del tempo è quello di essere strumentalizzati dagli enti o di non ricevere il giusto supporto. Anche in questa realtà ci sono luci ed ombre. ma bisogna riconoscere la diversa entità tra enti e le bdt che vogliono rientrare nel welfare leggero per una reciproca convenienza entrando nei piani sociali a pieno titolo". Il passo successivo al dibattito è stata la concretizzazioni di due workshop: "Banche del tempo e welfare di comunità" e "Welfare a sostegno della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro". Una giornata dunque di dialogo, di scambio, di crescita per iniziare a dare risposte tangibili ai bisogni della gente facendo di ogni singolo individuo il punto di arrivo e di partenza di un viaggio solidale in uno scambio paritario in cui gli enti pubblici possono scendere in campo accanto ai propri cittadini per farsi tutti insieme promotori di valori di solidarietà di più ampio respiro, per farsi risposta alle domande di una nazione che investe sempre meno sul welfare, per farsi esempio di un ideale che diventa realtà.

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