Napolitano: imperativo lavoro per i giovani

ROMA. 'Ora imperativo è la crescita per i giovani'. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso delle celebrazioni per il primo maggio al Quirinale. 'Le misure sulla crescita non cancellano il rigore, ha aggiunto Napolitano, i progressi fatti hanno evitato rischi catastrofici'. La crisi è tale che impone "la cooperazione tra le forze sociali e le forze politiche" e che quelli di oggi "non possono essere più i tempi di una contrapposizione lacerante e paralizzante, di una frammentazione in un dedalo di interessi e pretese particolari".

Basta "arroccarsi su conquiste del passato, si devono "riformulare le proprie ragioni". Ha affermato Napolitano aggiungendo che ogni "posizione difensiva o nostalgica è perdente" con una Europa che rischierebbe di scivolare ai margini della storia".

"In tempi di crisi come quelli che stiamo attraversando e attraverseremo nei prossimi anni ogni posizione puramente difensiva o nostalgica è perdente". Napolitano sottolinea che bisogna "mirare a un benessere diversamente concepito dal modello del secolo scorso".

Napolitano fa appello alle parti sociali e alla politica affinché evitino contrapposizioni "laceranti e paralizzanti". Serve dunque "cooperazione" per trovare soluzioni nell'interesse generale. "Non è questione di formule o alleanze politiche e di governo ma di clima e di condivise assunzioni di responsabilità, ha detto.

"Non c'é alternativa all'attuazione di riforme strutturali", così come "non c'é alternativa al proseguire con intatta determinazione nell'impegno per il pareggio di bilancio e per un deciso, sistematico abbattimento del debito pubblico".
Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un lungo discorso oggi dal Quirinale in occasione dei festeggiamenti per il primo maggio.
E' "fondamentale predisporsi al cambiamento" e i cittadini devono "esigere" questo cambiamento "da quanti hanno tratto benefici illeciti dal dilatarsi della spesa pubblica e sono venuti meno ad obblighi di lealtà verso lo Stato e la comunità, obblighi come quello fiscale".

All'interno delle "ineludibili riforme" avviate il tema degli esodati "resta da chiarire e risolvere". E' quanto ha chiesto il presidente della Repubblica in un lungo discorso oggi al Quirinale in occasione della festa dei lavoratori.

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