Corruzione: torna il falso in bilancio, pene sino a 8 anni

ROMA - Approvato dal Senato il ddl sulla corruzione che ora passa alla Camera. Poche ore prima il via libera, dopo mesi di stallo in commissione, del decreto di legge. L'articolo 8 sul falso in bilancio è stato approvato, con voto segreto, con 124 voti favorevoli che ripristina il reato depenalizzato durante il governo Berlusconi.

Un voto che giunge quindi sul filo di lana con il sì che arriva solo con tre voti di scarto. Polemiche sui 'pianisti'. Intanto il ministro della Giustizia Orlando parla di intercettazioni, cavallo di battaglia di Ncd, e sottolinea di non vedere la necessità di un decreto.

Le pene per le società normali saranno da 1 a 5 anni di reclusione, mentre per quelle quotate o quelle che immettono titoli sul mercato o le banche, gli anni di reclusione andranno dai 3 agli 8. La pena è invece da sei mesi a tre anni se i fatti sono lieve entità, "tenuto conto della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta". Era un "voto delicato", commenta il ministro Andrea Orlando. "E' chiaro che sono soddisfatto perché si trattava di un traguardo non scontato", ha aggiunto il Guardasigilli.

"Ma nessun trionfalismo", aggiunge, perché la battaglia contro la corruzione deve andare avanti. Un solo "rammarico": che il voto su un "tema così importante non sia stato unanime".

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