Terrorismo, arrestato reclutatore jihadisti in Italia

ROMA - Continua serrata anche in Italia la lotta al terrorismo. Espulso stamani un tunisino di 35 anni che, "con altri soggetti (tra cui l'imam di Andria, rimpatriato il 13 agosto) era stato condannato nel 2015 dalla Corte di Assise d'Appello di Bari per il reato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale.
 
Il 2 agosto scorso, era stato scarcerato in seguito alla sentenza della Cassazione che aveva annullato la precedente pronuncia". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano, aggiungendo che con quella di oggi sono 44 le espulsioni decise nel 2016, 110 dal 2015.
 
"La sua indole violenta che lo aveva portato a inneggiare al jihad e a ritenere la morte in battaglia una legittima aspirazione, assieme al suo apprezzamento per gli attentati di Parigi - ha spiegato Alfano - gli è valsa l'emissione del decreto di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato. Nessuna linea di tolleranza con chi non rispetta le nostre leggi e sposa schemi di violenza e di morte".

Intanto le forze libiche di Zintan, alleate del generale Khalifa Haftar, hanno reso noto di aver catturato il tunisino Moez Ben Abdulgader Ben Ahmed Al Fezzani, conosciuto anche come Abu Nassim, considerato uno dei reclutatori di jihadisti in Italia. Lo riporta il Libya Herald. Già arrestato dagli americani, processato a Milano, assolto, espulso e tornato in Libia, sarebbe in collegamento anche con il gruppo che ha rapito i tecnici della Bonatti. Abu Nassim, secondo il Libya Herald, stava scappando da Sirte e cercava di raggiungere la Tunisia.

Abu Nassim sarebbe stato catturato assieme ad altri 20 esponenti dell'Isis in una località tra le città di Rigdaleen e di Al-JMail, nell'ovest del paese alcuni giorni fa, ma la notizia si è saputa solo oggi.

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