Oscar Iarussi e 'I luoghi del cinema'

di PIERO FABRIS - Un libro sorprendente non solo per la quantità di informazioni, ma soprattutto per l'effervescenza e i colori che evoca. E' più di un taccuino di viaggio per lo stivale; lo si potrebbe definire un menù di pizze in celluloide realizzato con la passione e la conoscenza scientifica e puntuale.

Attraverso le pagine di “Andar per I Luoghi del Cinema” (Il Mulino editore Pagg.170. €12,00) l'Italia appare come un set senza fine, sequenza di scenari vivaci inquadrati con genialità capaci di essere documento di bellezza e di denuncia, orme, tracce di tempi e costumi che scorrono fin troppo repentini. Autentici ritratti in color “vero” per raccontare con ironia le contraddizioni.

Si tratta di Storie di pellicole nella Storia, sussurrate compiutamente che risplendendo in un “tutto tondo” nostalgico, lasciano un certo retrogusto e tanto disincanto sul quale l'autore libera quel pizzico di peperoncino utile a destare i “lamentosi”, grazie al quale lo sguardo si posa sui paesaggi e personaggi, produttori, attori e registi che hanno fatto di ogni situazione disperata una risorsa entusiasmante e così l'Italia povera ma bella è terra che guarda radiosa al futuro con i suoi incanti antichi dai riverberi selvaggi sui quali riflettere delle piccole storie dai sapori intensi, fonte d'attrazione per quanti desiderano realizzare pellicole luminose.

Un testo per tutti i gusti, un lavoro per palati raffinati, un omaggio ai maestri del cinema che sanno guardare al bel paese, le sue città avvolte nel sogno (Venezia, Torino, Milano, Bologna, Firenze, Bari, Matera, Napoli, Palermo e Roma) con lucidità offrendoci la memoria e l'orgoglio di essere in posti che hanno il buon profumo e la forza di splendere e di lasciarsi alle spalle il banale, i luoghi comuni così opachi davanti alla cinepresa schiusa su orizzonti del divenir venturo.

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