Cannabis, "uso a scopo terapeutico è battaglia di civiltà"

BARI - “L’uso della cannabis a scopo terapeutico, sotto il diretto controllo del medico, è una battaglia di civiltà. Ma fare le leggi non basta. Poi bisogna attuarle. Di questa legge a livello nazionale sono stato io stesso un fautore convinto e quella sulle cure palliative, la 38 del 2010, che prevede la creazione di reti per la terapia contro il dolore e la semplificazione dell’iter per l’uso della cannabis a tutela del diritto ai livelli essenziali di assistenza, ne è una prova.
Favorire l’accesso ai farmaci più appropriati per il trattamento del dolore e dei sintomi di alcune patologie gravi, sia semplificando le procedure di dispensazione e di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti per uso terapeutico, sia partecipando alla battaglia culturale e di civiltà perché anche in Italia si affermasse un orientamento moderno in questo importante capitolo della tutela della salute, è stato ed è un impegno che confermo.
A maggior ragione, oggi, trovo assurdo che Nicola, affetto da sclerosi multipla - e tanti altri come lui, a Bari come in tutta la Puglia - debba combattere ogni giorno non solo con gli effetti di una malattia terribile, ma pure con la burocrazia e l’indifferenza. Se per procurarsi legalmente la cannabis che gli serve per alleviare le sue sofferenze e avere una migliore qualità di vita, deve saltare mille ostacoli nonostante vi sia una legge regionale dal 2014 che sancisce il suo diritto ad acquisirla, è evidente che c’è qualcosa che non torna.
Per questo unisco la mia voce a quella di Nicola e di tanti malati senza voce perché il presidente e assessore alla sanità Emiliano istituisca subito una task force che possa valutare le criticità della legge e del regolamento in vigore. I farmacisti sono assolutamente disponibili a lavorare con istituzioni e gli altri operatori sanitari, a partire dai medici, perché si trovino soluzioni adeguate e urgenti. Tra l’altro, vi è un aspetto importante, tra gli altri, da non sottovalutare. Ed è quello che il mercato nero della cannabis fornisce prodotti scadenti, contraffatti, pericolosi, che procurano danni, invece che benefici, come sostiene lo stesso Nicola”.
Lo dichiara in una nota il sen. d’Ambrosio Lettieri (Direzione Italia), componente Commissione Sanità Senato e presidente Ordine interprovinciale Farmacisti Bari e Bat.

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