Martina Franca: assegnato a Pasquale Brescia il ‘Premio Nuove Proposte Culturali’

di TERESA GENTILE - Al convento delle Monacelle di Martina Franca è stato assegnato da Elio Greco, presidente di questa operosa associazione il “Premio Nuove Proposte Culturali” a Pasquale Brescia, decano dei nostri Artisti del legno, artigiano, noto compositore di inni sacri per banda, poeta, autore di profonde riflessioni filosofiche ed esperenziali e di aneddoti nonché uomo attivo, propositivo, appassionato d’ogni forma possibile d’espressione della sua straordinaria idea di bellezza.

L’ avv. Elio Greco e Cinzia Greco hanno sottolineato, tra le motivazioni del premio il fatto che Pasquale Brescia sappia incarnare una dote sempre più rara: la libertà di pensiero ed azione ed un amore grande per l’arte da lui intesa come “FULGIDA ESPRESSIONE DI SENTIMENTI UMANI; IMMORTALE LEGGE DI VIRTÙ D’ANIMO E CHIARA ARMONIA TRA I POPOLI”.

L’Assessore alla Cultura, Tonino Scialpi, dopo un istante di silenzio e il ricordo dello storico Michele Pizzigallo, ha poi illustrato altre sfaccettature della poliedrica personalità di Brescia: quella artistica, quella spirituale, quella dell’impegno civile. Ne è venuto fuori un interessante profilo d’impegno umano e sociale volto a far innamorare anche gli altri dell’arte, della musica, della giustizia e della libertà. Il prof. Scialpi ha sottolineato che tale artista sia pervenuto da autodidatta ad altissimi livelli culturali e d’espressione artistica e musicale. Ha poi affermato che la bottega di Brescia sia una sorta di salotto culturale dove, nel silenzio, si attende il manifestarsi del bello. Ancor oggi, mentre Brescia lavora e riesce a dar vita e far perdere ogni inerzia al legno levigandolo e dandogli un’anima la sua bottega è simile ad un luogo di magia in cui si avverte nitido l’odore del legno, delle colle, delle resine, quasi pronte a sprigionare misteriose alchimie. Egli lavora con tanta passione il legno, dandogli armonia e vita; oppure si sofferma a parlare di filosofi, di musica, di artisti ed anche di lavoro nero, delle lotte da lui sostenute in passato, insieme ad altri perché artigiani del legno, trasformatisi in operai dell’Italsider non facessero oltre il lavoro ufficiale anche quello nero in bottega, sottraendo possibilità di guadagno ad altri artieri. Nella sua bottega Brescia contagia i visitatori con il suo straordinario amore per la musica che da lui è intesa come “medicina dell’anima” e per i musicisti illustri e poi con tanta amabilità e competenza e con una passione che brilla nei suoi occhi fieri, che sembrano scrutare l’anima, Brescia parla con dovizia di particolari, delle cassarmoniche e delle bande musicali che hanno portato a diffondere l’amore per le opere liriche anche tra le persone appartenenti a ceti umili e soprattutto tra artigiani che, dopo il lavoro, usavano suonare violini, fisarmoniche, chitarre ed altri strumenti musicali. Grazie a loro ed alla consapevolezza di possedere una cultura musicale si è oggi giunti a dar vita al Festival della Valle d’Itria.

Il prof. Francesco Semeraro ha sottolineato come oggi la tecnologia consenta di creare opere d’arte molto interessanti avvalendosi di ausili meccanici o virtuali che contribuiscono a render evidente una idea di bellezza in tempi nettamente minori di una volta. Ma ancor oggi la manualità artigiana è fatta con cura, competenza e passione per dar vita a manufatti che incastonino l’essenza del bello, della storia, della fede, della musica. Tale indomita passione e creatività artigiana e la sua costante ricerca culturale hanno portato l’umile Pasquale Brescia con forte tempra artistica e fantasia originale a creare autentici capolavori che sanno proiettarci nelle nostre radici storiche con paesaggi angioini, con profili di grandi compositori, sensuali figure femminili, contesti bucolici, trulli romanticissimi e armoniosi, soavi Madonne e persino con strumenti musicali che lui stesso foggia con tanta perizia e tanto amore. Senza poi dimenticare i suoi interessanti spartiti musicali per banda ed i suoi testi romantici.

A corollario della manifestazione c’è stato un poetico video di Fabrizio Semeraro che ha illustrato con tanta perizia e bellissime immagini l’atmosfera della bottega e le tante bellissime opere lì custodite.

In conclusione, il compositore Egidio Cofano all’organo ed il tenore Gianni Nasti, assieme al coro UDEL hanno eseguito alcuni dei più melodiosi brani per banda composti da Pasquale Brescia ed un brano recentemente premiato nel corso di una rassegna pugliese di cori. Esso e dedicato all’acqua ed ha come autore dello spartito musicale Egidio Cofano e di quello poetico la prof. Maria Carmela Ricci.

L’incontro si è concluso con una poesia scritta da Elena d’Arcangelo, dedicata a “Pasquale, mago del legno“:  «Nell’incantevole borgo antico /un inno all’arte/ si è elevato / e tu, artigiano di grande valore / sei stato premiato / A te, Pasquale/ mago del legno / s’eleva anche il mio canto/ umile come tu lo sei/semplice/ ma ricco / di sincera gratitudine/per il tuo saper essere / uomo di esemplari virtù/ un uomo umile ma grande/ creativo e rispettoso/libero e appassionato/ tenace difensore di giustizia e verità/ di bellezza, armonia e creatività/ A te Pasquale /uomo sempre onesto/ sorridente/ pronto a dialogare con arguzia/ e saggezza infinita / auguriamo di continuar ancora / a cantar il tuo inno alla vita /ad esser unico/ speciale/ vero nostro AMICO / e luminoso faro / di MARTINESITÀ»

In poche parole: musica, informatica e canto si sono alleati con arte e poesia in un luogo sacro e nel cuore di Martina Franca… nel rendere il dovuto omaggio ad un uomo che da sempre ha saputo amarle e le ama con tanta passione.

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