Andria, petizione per difendere il centro storico dall'abbandono e dall'aggressione delle baby gang


ANDRIA - Anche ad Andria, esattamente come avviene a Bitonto, i residenti del centro storico esprimono profonda preoccupazione per lo stato di abbandono e degrado dell'area antica della città. Una petizione popolare, inviata al Prefetto, al Questore e alla Procura tramite il Comando della Polizia Locale, denuncia la grave situazione di ordine pubblico che si registra nel cuore antico di Andria.

L'associazione civica "Io Ci Sono!", guidata dall'attivista sociale Savino Montaruli, è al centro di questa azione civica volta a sensibilizzare le istituzioni sulla drammatica situazione che affligge il centro storico. I residenti, insieme a commercianti molto preoccupati, lamentano una serie di problemi che rendono difficile la vita quotidiana nella zona antica della città.

La presenza costante e invadente di gruppi di ragazzi arroganti e maleducati, che si esibiscono in schiamazzi, urla e insulti fino a notte fonda, è solo uno degli aspetti della situazione critica denunciata. L'utilizzo indiscriminato e pericoloso di bici elettriche e scooter rende pericoloso anche il semplice atto di passeggiare o raggiungere le abitazioni civili o gli esercizi commerciali.

A tutto ciò si aggiunge l'abbandono di rifiuti di ogni genere, compresi bisogni fisiologici, e l'inquinamento dell'aria causato dalla continua accensione di fuochi d'artificio. La situazione è resa ancora più grave dalla presenza delle istituzioni nel palazzo municipale, a poche centinaia di metri dal centro storico, che dovrebbero tutelare l'area ma sembrano ignorare il problema.

Il presidente dell'associazione "Io Ci Sono!", Savino Montaruli, sottolinea l'importanza della petizione per la pubblica incolumità e la salvaguardia delle persone che vivono nel centro storico. La denuncia di questa situazione grave e inaccettabile non può rimanere senza risposte concrete e immediate da parte delle istituzioni.

I residenti, infine, prendono le distanze da quei politici che hanno promesso rassicurazioni senza poi fornire risposte adeguate. La petizione è un segnale chiaro di protesta e richiede azioni strutturali e un cambio di rotta immediato per garantire la vivibilità e la decenza della città.

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