Casini a Bari: no a inciuci

“Restituiamo onore e dignità alla prima repubblica, costruendo un progetto nuovo”. Nel trentesimo anniversario del rapimento di uno dei più grandi statisti italiani, Aldo Moro, l’Udc lo prende esplicitamente ad esempio. Dopo la separazione dal centrodestra, è da lì che l’Unione di Centro vuole ripartire. Dal grande esempio di Moro, dalla sua forza di valori, dalla sua serietà, parola quest’ultima più volte citata dal candidato premier, Pier Ferdinando Casini, che oggi in Fiera del Levante a Bari ha incontrato i suoi sostenitori pugliesi. Insieme a lui Ciriaco De Mita, tornato da qualche giorno alla casa madre, e Francesco D’Onofrio. Introdotto da Salvatore Greco, che ha accettato pubblicamente la sfida del suo presidente in Puglia (“qui non solo prenderemo l’8% delle preferenze, ma lo superiamo pure”, ha detto Greco), Casini ha chiarito che “non vivremo nella nostalgia del passato, ma lavoriamo per un progetto futuro, senza farci schiacciare né dalla novità contraddittoria di Veltroni, né dalle imposizioni a uomini e partiti di Berlusconi. Siamo noi la vera novità”. La denuncia di una cadente situazione politica è, però, ben più ampia e comprende anche gli altri partiti e/o coalizioni. “Oggi c’è il vuoto dei programmi e di ideali: la politica senza ideali e valori è morta”, ha detto Casini dal podio. Al centro del programma, dunque, temi “eticamente sensibili”, come la modifica della 194, liberalizzazioni di mercato, rilancio energetico nazionale, realizzazione di termovalorizzatori e rigassificatori e, soprattutto, la questione meridionale. “Noi vogliamo difendere il Mezzogiorno d’Italia”, ha precisato Casini, “se vincerà la Lega Nord, questa volta sarà determinante”. E ai vecchi alleati leghisti ha rimproverato anche quell’atteggiamento negativo aprioristico nei confronti dei cittadini extracomunitari. “Chi dice ‘lo straniero vada fuori’”, ha continuato, “è semplicemente un cretino. Noi vogliamo aiutare quelli onesti: a loro, però diciamo che l’Italia ha una sua storia da rispettare”. Inoltre, “difendiamo anche la radice cattolica”, ha affermato Casini, ma il suo discorso, questa volta, non è incentrato sulla cristianità e i valori della famiglia, quanto piuttosto sulle difficoltà economiche del nucleo familiare medio italiano. “E’ necessario”, ha proposto il candidato premier dell’Unione di Centro, “abbassare progressivamente le tasse, in base ai bisogni e al numero dei componenti della famiglia”. L’ultima considerazione è per le voci di presunti accordi con il Pdl, per sostenere l’ipotetica maggioranza al Senato dopo il 14 aprile. “Siamo seri”, ha concluso Pier Ferdinando Casini, “le alleanze si fanno prima del voto, non dopo. Non faremo sconti a nessuno, saremo vigili in Parlamento contro il duopolio, che sta mettendo Berlusconi e Veltroni nella condizione dei ladri di Pisa: litigano di giorno per finta, pronti a rubare la notte assieme”. Insomma, l’inciucio, secondo Casini, sarebbe già stato firmato e controfirmato.

tratto da Barilive.it