Il sindaco: Gravina non plaude Pappalardi

«Quei gesti sono stati volgari», ha sottolineato pubblicamente il sindaco, Rino Vendola, prendendo le distanze dalla fiaccolata per la scarcerazione di Filippo Pappalardi, papà di Ciccio e Tore

GRAVINA IN PUGLIA (BARI) – «Questa è una città operosa, ma amareggiata per come viene descritta in questi giorni sui media. Questa è una città che vuole essere lasciata in pace, che vuole riflettere su quanto accaduto ai ratellini Pappalardi e, quindi, diversa da quella che applaude il ritorno a casa di un indagato o che per esso organizza fiaccolate». Lo ha detto il sindaco di Gravina in Puglia, Rino Vendola, parlando con i giornalisti in una conferenza stampa convocata per fare una «riflessione collettiva» sulla vicenda dei fratellini Pappalardi. Vendola ha parlato di «una comunità profondamente ferita», sottolineando che, «perciò, non si può essere innamorati della propria terra restando in silenzio». Per il sindaco, le iniziative coma l’accoglienza per il ritorno a casa di Filippo Pappalardi e la fiaccolata per sollecitare la sua scarcerazione sono «iniziative promosse da persone che sfruttano l’ingenuità della gente, suscitando poi lo sconcerto delle persone per bene di tutt'Italia». «Le fiaccolate – aggiunge Rino Vendola – si fanno per sostenere le libertà individuali, per ricordare le persone sfortunate come Ciccio e Tore; gli applausi si fanno alle persone che tornano a casa perchè accusate di aver sostenuto le battaglie di tutela delle libertà individuali: questa è la città che rappresento; e sono fiero della città che ha marciato per ricordare i fratellini sfortunati».

tratto da lagazzettadelmezzogiorno.it