Bari, disabile prigioniero delle barriere
Vive da solo in un monolocale con gravi barriere architettoniche, ha chiesto inutilmente al Comune di Bari l’assistenza domiciliare integrata essendo costretto a letto per un infortunio, ed ora ha scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e ad una serie di istituzioni perchè non riesce più ad incontrare il figlio minorenne affidatogli in condivisione con la ex moglie dopo la separazione.Il protagonista della vicenda è un uomo di 47 anni di Bari, invalido civile perchè colpito da poliomelite. L’uomo, secondo quanto egli stesso scrive in una nota, prima della separazione avvenuta tre anni fa viveva in un appartamento di proprietà senza barriere architettoniche, abbattute a sue spese. Dopo l'assegnazione dell’appartamento alla moglie, si è trasferito nella nuova casa, ma dal 2 giugno scorso, da quando cioè ha subito una frattura al femore ed è costretto a letto, dice di essere stato abbandonato da tutti.
Dopo l’infortunio che gli impedisce di uscire, l’invalido scrive di aver chiesto inutilmente alla moglie di portargli a casa il figlio.
Dice di avere chiesto anche l’intervento del Tribunale per i minorenni ma senza risultati. “Voglio vivere come gli altri, voglio vedere mio figlio. Chiedo troppo?” conclude la sua lettera-appello l’invalido barese.
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