Bari, inchiesta su esplosione furgone: sequestrate 31 bombole ossigeno
BARI - In seguito alle indagini sull'esplosione di un furgone per il trasporto di bombole di ossigeno, avvenuta il 21 maggio scorso a Triggiano, in provincia di Bari, i militari della locale Stazione dei Carabinieri, grazie anche alla collaborazione dei colleghi del Nucleo Antisofisticazione (Nas), hanno effettuato un controllo nell'azienda che si occupa della distribuzione di apparecchiature per l'ossigeno- terapia, nel corso del quale e' emerso che le bombole erano custodite in un luogo non autorizzato e privo dei requisiti di sicurezza, in violazione delle norme previste da un decreto legislativo del 2006. Il titolare dell'azienda e' stato deferito in stato di liberta'. Il materiale (31 bombole di ossigeno e vari contenitori criogenici), e' stato sottoposto a sequestro giudiziario.
L'esplosione e il successivo incendio avvennero alle 15.30 in una strada centrale, nei pressi della stazione ferroviaria di Triggiano. La temperatura sul mezzo sali' vertiginosamente e le fiamme provocarono cinque esplosioni, susseguitesi a distanza di circa trenta secondi l'una dall'altra. L'autista cerco' di domare il rogo senza riuscirci. Intuendo la pericolosita' dell'incendio, tento' invano di far sgomberare la zona. L'onda d'urto dell'esplosione fece sbalzare i detriti dell'autocarro a circa cinquanta metri di distanza coinvolgendo tre auto.
L'intervento dei vigili del fuoco fu tempestivo e, dopo i primi soccorsi, la folla venne prontamente allontanata per il rischio di altre esplosioni. La zona fu cinturata dai carabinieri. Numerosi furono i danni agli edifici circostanti: vetri rotti, portoni distrutti, calcinacci e saracinesche completamente divelte. In pochi secondi infatti, fu l'inferno con urla di panico e richieste disperate di aiuto. Fortunatamente l'esplosione non causo' vittime ma solo feriti lievi. Il conducente del mezzo venne indagato per disastro colposo. Dopo quell'episodio i carabinieri hanno voluto vederci chiaro per accertare le possibili cause di una strage sfiorata.
L'esplosione e il successivo incendio avvennero alle 15.30 in una strada centrale, nei pressi della stazione ferroviaria di Triggiano. La temperatura sul mezzo sali' vertiginosamente e le fiamme provocarono cinque esplosioni, susseguitesi a distanza di circa trenta secondi l'una dall'altra. L'autista cerco' di domare il rogo senza riuscirci. Intuendo la pericolosita' dell'incendio, tento' invano di far sgomberare la zona. L'onda d'urto dell'esplosione fece sbalzare i detriti dell'autocarro a circa cinquanta metri di distanza coinvolgendo tre auto.
L'intervento dei vigili del fuoco fu tempestivo e, dopo i primi soccorsi, la folla venne prontamente allontanata per il rischio di altre esplosioni. La zona fu cinturata dai carabinieri. Numerosi furono i danni agli edifici circostanti: vetri rotti, portoni distrutti, calcinacci e saracinesche completamente divelte. In pochi secondi infatti, fu l'inferno con urla di panico e richieste disperate di aiuto. Fortunatamente l'esplosione non causo' vittime ma solo feriti lievi. Il conducente del mezzo venne indagato per disastro colposo. Dopo quell'episodio i carabinieri hanno voluto vederci chiaro per accertare le possibili cause di una strage sfiorata.
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CRONACA