Bari, un anno fa ritrovati a Gravina corpi Ciccio e Tore
BARI - Esattamente la sera di un anno fa vennero ritrovati nella cisterna sotterranea di un pozzo di un palazzo abbandonato di Gravina in Puglia, in provincia di Bari, i corpi mummificati di Francesco e Salvatore Pappalardi (Ciccio e Tore), i due fratellini di 13 e 11 che erano scomparsi il 5 giugno del 2006 Stasera nella chiesa di San Pietro e Paolo i due ragazzini verranno ricordati nella messa del mercoledi' delle Ceneri. Fu la caduta di un altro bambino, Michele di 11 anni, che era andato a giocare in quella casa diroccata con gli amichetti, a consentire il casuale ritrovamento dei ragazzini. Quando il vigile del fuoco si calo' per recuperare e issare il ferito si accorse che sul fondo giacevano i due cadaveri.
Dopo mesi di misteri, piste fasulle, errori nelle indagini e accuse incrociate, soprattutto all'interno della famiglia degli sfortunati ragazzi, alla fine si scopri', anche grazie all'autopsia, che i fratellini Pappalardi erano caduti, quasi certamente in modo accidentale mentre giocavano. Nessuno, nonostante l'imponente macchina delle ricerche, era andato a verificare nel cunicolo di quell'edificio abbandonato proprio al centro della citta' frequentato da molti ragazzini. Fu una fine atroce per i due bambini che gia' avevano sofferto una lacerante situazione familiare.
Il ritrovamento dei ragazzini permise la scarcerazione del padre che era stato arrestato il 27 novembre del 2007 con le terribili accuse di sequestro di persona, duplice omicidio volontario e occultamento di cadaveri. La vicenda giudiziaria non e' del tutto conclusa. Dopo la derubricazione dell'accusa ad abbandono di minore seguito da morte, lo scorso 5 febbraio il gip del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi nel corso di un'udienza si e' riservato di decidere sulla richiesta di archiviazione del processo a carico di Filippo Pappalardi, avanzata dal pm della Procura Antonino Lupo e condivisa ovviamente anche dall'avvocato dell'uomo, Angela Aliani. Si e' opposto invece l'avvocato Danilo Penna, legale di Rosa Carlucci, madre dei due fratellini.
Dopo mesi di misteri, piste fasulle, errori nelle indagini e accuse incrociate, soprattutto all'interno della famiglia degli sfortunati ragazzi, alla fine si scopri', anche grazie all'autopsia, che i fratellini Pappalardi erano caduti, quasi certamente in modo accidentale mentre giocavano. Nessuno, nonostante l'imponente macchina delle ricerche, era andato a verificare nel cunicolo di quell'edificio abbandonato proprio al centro della citta' frequentato da molti ragazzini. Fu una fine atroce per i due bambini che gia' avevano sofferto una lacerante situazione familiare.
Il ritrovamento dei ragazzini permise la scarcerazione del padre che era stato arrestato il 27 novembre del 2007 con le terribili accuse di sequestro di persona, duplice omicidio volontario e occultamento di cadaveri. La vicenda giudiziaria non e' del tutto conclusa. Dopo la derubricazione dell'accusa ad abbandono di minore seguito da morte, lo scorso 5 febbraio il gip del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi nel corso di un'udienza si e' riservato di decidere sulla richiesta di archiviazione del processo a carico di Filippo Pappalardi, avanzata dal pm della Procura Antonino Lupo e condivisa ovviamente anche dall'avvocato dell'uomo, Angela Aliani. Si e' opposto invece l'avvocato Danilo Penna, legale di Rosa Carlucci, madre dei due fratellini.
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CRONACA