Regionali, Poli Bortone: "Quadro sanità desolante"

LECCE - Il primo provvedimento in ambito sanitario che porterò in Consiglio sarà l'abolizione della estensione dei contratti di acquisto di beni e servizi previsto da una legge finanziaria regionale voluta nel 2004 dal duo Fitto-Palese e mantenuta da Vendola, il cui assessore Tommaso Fiore oggi si vanta di aver gradito". Lo dice Adriana Poli Bortone , candidata alla presidenza della Regione Puglia per Io Sud, Udc e Mpa, parlando a proposito della norma che prevede la possibilità delle aziende ospedaliere di rivolgersi, senza bisogno di una nuova gara, a un fornitore di una Asl per "estendere" il contratto fino al 140%.

"Questo meccanismo – spiega la Poli Bortone – che peraltro impedisce una reale concorrenza tra aziende sul territorio regionale, è molto sospetto alla luce di quanto è emerso dalle cronache giudiziarie degli ultimi mesi in quanto sembra il metodo ideale per la creazione di un monopolio di fatto in capo ad alcune specifiche e ben determinate aziende".


"Se a questo si aggiungono i dati Istat di cui riferiscono alcuni giornali oggi – aggiunge la senatrice – sul livello di soddisfazione degli utenti della sanità, il quadro pugliese è desolante: non soltanto siamo la quarta regione per un disavanzo che viaggia su una media di oltre 200 milioni di euro l'anno, il che dice di una spesa assolutamente fuori controllo, ma in più siamo l'ultima Regione nella classifica della qualità della assistenza medica e dei servizi igienici in ospedale: verrebbe da chiedere come si fa a spendere tanto a fronte di una qualità scadente, anche se la risposta sembra implicitamente contenuta negli atti su cui sta indagando la magistratura".

"Evidentemente – conclude Poli Bortone – non ho torto quando ripeto che i mali della sanità pugliese vengono da lontano e interessano almeno gli ultimi dieci anni: se fossero stati chiariti per tempo i nodi cruciali della spesa e della gestione sanitaria oggi non saremmo costretti a chiudere i recinti dopo che i buoi sono scappati".