Ru486, decine di richieste al Policlinico di Bari. Sta bene la prima paziente

di Redazione
BARI
- Al Policlinico di Bari, primo ospedale italiano a somministrare regolarmente la Ru486, sono già arrivate decine di richieste per l’interruzione di gravidanza col sistema farmacologico. Dalla Puglia, certo. Ma anche dalle altre regioni che ancora non hanno la pillola. “Sono meravigliato di tutto il clamore attorno a scelte banali – ha detto Tommaso Fiore, assessore pugliese alla Sanità –. Stiamo solo applicando una serie di leggi dello Stato. Le nostre Asl si stanno procurando il farmaco. Non c’è alcun motivo per impedirne l’uso sul territorio nazionale. Bisogna evitare che una persona chieda di fruire di questo metodo e poi non possa per l’indisponibilità della pillola”. Secondo Fiore, comunque, “non ci sarà un flusso ingovernabile di richieste”. “Stanno arrivando tantissime telefonate di informazioni e non di prenotazioni”, precisa l’assessore. Dello stesso parere Vitangelo Dattoli, direttore sanitario del Policlinico. “Ci stiamo organizzando per fronteggiare la situazione – ha detto –. C’è stata una partenza molto diffusa mediaticamente ma siamo sicuri che la cosa assumerà presto una dimensione più fisiologica”.


"LA PRIMA PAZIENTE STA BENE"

Sta bene e domani tornera' al policlinico di Bari per assumere la 2/a dose del trattamento la donna che ha scelto di abortire con la Ru486.

Lo assicura il responsabile delle interruzioni di gravidanza del policlinico di Bari, unico punto di riferimento in Puglia e uno dei pochi del Sud per quanto riguarda la somministrazione dell'Ru486. La paziente, di 25 anni, e' stata la prima donna in Italia a sottoporsi a questo trattamento da quando la pillola viene commercializzata sul mercato italiano.

Per domani, venerdì 9 aprile, è prevista un’altra somministrazione della Ru486. La paziente è una quarantenne madre di due figli.
Ha firmato ed è andata a casa sotto la sua responsabilità, intanto, la prima donna ad aver assunto la pillola dopo la sperimentazione. "Era libera di farlo - spiegano dalla clinica – ma deve tornare dopo 48 ore per completare l’iter dell'aborto medico".

Sul tema è intervenuto oggi il ministro della Salute Ferruccio Fazio. "La scelta della paziente e la libertà della donna non possono essere messe in discussione, ma non è questo il punto" ha detto.

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