Giunta Emiliano, dimissioni Masciopinto solo di facciata

di Nicola Zuccaro
BARI
. Nel tardo pomeriggio di giovedì 13 maggio 2010 l'ufficio stampa del comune di Bari informava delle dimissioni dell'ing. Cinzia Masciopinto da assessore all'Edilizia Pubblica Residenziale e al Verde Pubblico. Le ragioni di questa scelta, come recitava il medesimo comunicato erano dettata da motivi personali. Alla Masciopinto subentra l'oncologo dott. Palmiotti che non eletto nelle Comunali del 2009 nella Lista 'Realtà Pugliese' si era recentemente avvicinato all'Idv.
Quanto alle dimissioni di Cinzia Masciopinto, esse erano da tempo nell'aria, non solo per le ragioni politiche che avevano portato allo scioglimento del movimento 'Moderati per Emiliano', della quale la stimata professionista ne era la rappresentate politica nella 'giunta Emiliano 2', ma anche per le difficoltà incontrate nell'entrare nella parte di assessore. Difficoltà non poche volte letta fra le righe e che ha trovato la sua puntuale conferma. L'ingresso in giunta di Palmiotti, comunque, ha provocato dei mal di pancia nel Consiglio comunale. C'era chi, nell'Italia dei Valori, sperava che qualche consigliere eletto entrasse in giunta per sperare nel ripescaggio del primo dei non eletti.
Un nome fra tutti il giornalista RAI Puglia Federico Pirro. Di contro, Emiliano ha nominato un oncologo competente per metà. Per dare maggiore credibilità alla giunta occorreva scorporare l'Erp dal Verde Pubblico affidando quest'ultima delega assessorile a Palmiotti in virtù delle sue competenze accumulate in passato a riguardo della Fibronit e di altri siti pericolosi per la salute dei baresi. Per l'Erp, se non la Masciopinto, poteva essere confermata una figura ingegneristica.
Ancora una volta è prevalsa la logica partitocratica consistente, al fine di mantenere gli equilibri politici, di accontentare chi come l'Idv ha ripetutamente battuto i pugni sul tavolo per contare di più a Palazzo di Città, non appena si erano chiuse le urne delle Regionali tenutesi lo scorso 28 e 29 Marzo.
Ragion per cui, alla luce di questo ragionamento, le dimissioni della Masciopinto sono solo di facciata.

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