Sanza: " Da Todi nasce un nuovo partito pronto a governo di unità nazionale"

TODI. “A Todi l’Udc ha deciso di dare il via ad una nuova fase della sua storia politica per essere protagonisti di un’Italia diversa, quella del dopo Berlusconi, per dare vita ad un ‘nuovo inzio’”. Lo ha detto il coordinatore regionale dell’Udc pugliese, Angelo Sanza, dal convegno di Todi, dal quale nascerà il futuro Partito della Nazione. “Dobbiamo fare ogni sforzo – ha sostenuto Casini – per allontanare dalle istituzioni un affogante e becero populismo, e per allontanare un radicalismo ideologico che secolarizza lo scontro politico. La nostra resistenza, rispetto al finto bipartitismo, ha aggiunto Casini, ha certificato in tre competizioni elettorali l’utilità di una forza politica di ispirazione cristiana, di innovazione liberale, e protagonista della grande famiglia del popolarismo europeo. Il coordinatore regionale della Puglia, Angelo Sanza, nel corso del suo intervento, aveva sostenuto che “se questa, annunciata da Casini, è la nostra missione, bisogna riaffermare la nostra identità, individuando obiettivi e combattendo battaglie coerenti con la nostra storia e le nostre scelte più recenti. Faremo tesoro di quanto maturato e deciso nelle tre giornate di Todi per trasferirlo sul piano politico-programmatico nella Regione Puglia. La grande crisi economica e finanziaria costringe ad una sensibilità finora trascurata nella seconda Repubblica. Nello smarrimento diffuso che ci circonda la politica è chiamata ad indicare la via di uscita. E’ noto che le democrazie ‘competono’ al centro; in Italia, purtroppo, competono alle estreme, in quanto Pdl e Pd sono vittime delle estreme. Alla lobby potente della Lega il Sud deve mostrarsi capace di accettare la sfida che gli lancia il federalismo. Il federalismo fiscale, come voluto da Bossi, sarà difficile da realizzare. Dopo il primo decreto delegato sul demanio, i prossimi due rappresenterebbero uno ‘scippo’ per il Mezzogiorno”.

“Questo federalismo fiscale alla Bossi, in una crisi economica che si paventa drammatica, rischia di spaccare il Paese in due. Sarà un periodo durissimo quello davanti a noi. E’ probabile che bisognerà innalzare l’età pensionabile. Gli aumenti degli stipendi del pubblico impiego verranno bloccati. Si dovrà avere il coraggio e la forza di ridurre in modo serio la spesa pubblica. I comuni avranno i bilanci ridotti all’osso: avranno difficoltà a mantenere i servizi essenziali, la spesa sanitaria è una voragine che dovrà essere contenuta. Non credo che l’attuale governo Berlusconi sia in grado di fare tutto questo e di reggere dall’urto che ne deriverà. La stessa questione della Cricca, con le relative inchieste giudiziarie, si sta rilevando devastante. Non credo che il governo Berlusconi sia in grado di durare sino al termine della legislatura. Per tutto questo Bossi è in allarme e non vuole fare i conti con l’Udc. Si impone, pertanto, un governo di unità nazionale per attuare un coraggioso programma di riforme, ma nello spirito della Costituzione e dell’orizzonte europeo. E’ per far luce in questo scenario – conclude - che si preannuncia catastrofico, l’Udc si è ritrovata a Todi per far nascere un partito nuovo al fine di ricucire un Paese sempre più diviso”.