Auto: nuova Giulietta, storia di un amore italiano
di Bruno Allevi
Un nome legato a doppio filo all’amore e al mondo delle auto torna sulla breccia. Questo nome è Giulietta. Ma in questo caso non ci occuperemo della Storia d’amore di Shakespiriana memoria fra Romeo e Giulietta, ma dell’Alfa Giulietta, l’erede della 147. La nuova media della casa di Arese è disponibile con 2 motori a benzina (1400 da 120 e 170 cv, 1750 da 235 cv) e 2 Turbodiesel Multijet (1600 da 105 cv e 2000 da 170 cv), negli allestimenti Progression, Distinctive, Quadrifoglio Verde. Esteticamente la Giulietta è un Alfa Romeo con la A Maiuscola. Il corpo vettura è marcatamente sportivo, non disdegnando rotondità sinuose e linee eleganti, in pieno DNA Alfa. Frontalmente i fari a goccia e il grande scudo centrale (memoria dei tempi che furono) danno grinta ed eleganza all’anteriore. Posteriormente la grinta e la dinamicità è resa meno ruvida dal tondeggiare delle forme della coda. Molto originali sono sicuramente i gruppi ottici a forma di “chiazza pittorica”. Internamente la sportività è dovunque. L’abitacolo è molto curato e rifinito con gusto ed eleganza. Le sedute sono basse e profilate, il cambio è corto ed ha il pomello in alluminio. La plancia è scenografica e molto particolare (gradevole alla vista e di disegno sportivo). La consolle centrale presenta in posizione rialzata lo schermo del navigatore (navigatore a scomparsa). Sotto al navigatore abbiamo le bocchette di aerazione di una curiosa forma affusolata. Sotto le bocchette abbiamo i comandi radio e 5 curiose levette a bilanciere. Sotto queste levette in fondo di consolle troviamo il clima. Sul tunnel centrale, accanto al cambio in alluminio troviamo la levetta del DNA che consente di impostare la guida su tre diversi livelli (Dynamic, Normal, Allweather). In linea con la sportività interna è il quadro strumenti, leggibilissimo e completo di tutte le informazioni utili da
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