Manovra, Fitto: "Il saldo rimarrĂ invariato". Sel: "Ma a pagare non sia sempre il cittadino comune"
BARI. ''L'esecutivo, dando disponibilita' a discutere della manovra con i Presidenti di Regioni, ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, ancora una volta grande senso di democrazia e di responsabilita'''. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, intervistato da L'Opinione.Il ministro ha inoltre anticipato i temi di cui si discutera' domani nell'incontro tra governo e Governatori. ''Una cosa, pero', deve essere chiara: l'incontro di oggi non servira' e non otterra' modifiche ulteriore ai tagli. Non e' possibile e i governatori lo sanno benissimo. Si potra', invece, ragionare insieme, visto che sara' presente anche il ministro Tremonti, sulle modalita' e le scadenze entro cui effettuare i tagli.Possiamo discutere dentro quegli 8,5 miliardi ma diminuire e' irresponsabile e irrealizzabile. Il saldo deve rimanere, volenti o nolenti, invariato. I margini di trattativa sono ristetti, questo e' fuori dubbio, ma noi non possiamo assolutamente fare concessioni''.
Di ben diversa opinione in tema di manovra è il consigliere regionale di Sel, Francesco Pastore. "Cialtronerie ne sono state dette - ha affermato Pastore - e ascoltate su enti virtuosi e no, su buoni e cattivi, capaci e meno. Una cosa sola e' certa: tutti gli amministratori, di centrodestra e centrosinistra, dal nord al sud, contestano il patto e la ricetta Tremonti".
"Si hanno le mani legate e un solo obiettivo, obbligatorio e imprescindibile: far quadrare i conti'', commenta il consigliere regionale.
''Se tagli devono esserci conclude Pastore - che non sia sempre Pantalone, il cittadino comune, a pagare ma ci sia una redistribuzione equa su tutti gli attori presenti in un sistema, contenendo eventuali sprechi nella spesa corrente, rivedendo i contratti di manager, consulenti e razionalizzando le uscite''.
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