Bossi e il 'sogno proibito' del Sud

di Attilio Carbonara
Il quotidiano “L’Unità” ha pubblicato ieri mattina un articolo avente ad oggetto la cena svoltasi nella serata di venerdì tra il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed il Presidente della Commissione Antimafia, Beppe Pisanu, nel corso della quale quest’ultimo avrebbe prospettato al premier le difficoltà alle quali andrà incontro nel trovare una maggioranza al Senato. A tal proposito, si vocifera che alcuni componenti della “corrente berlusconiana” del Pdl siano pronti a dare man forte al Presidente in carica, contattando alcuni senatori della “corrente finiana” del partito e chiedendo loro l’astensione dalle sedute nelle quali si voterà la fiducia al Governo. Il timore di molti parlamentari sembra essere quello della caduta del Governo e del conseguente ricorso al voto, che causerebbe loro la perdita della carica di parlamentare e, di conseguenza, dei privilegi e delle remunerazioni ad essa connesse. Non ha di questi problemi il leader leghista Umberto Bossi che, invece, si preoccupa di espandere il proprio bacino elettorale, cercando di accrescere ulteriormente il peso specifico del proprio partito all’interno della coalizione di destra. In che modo? Pare che i vertici leghisti stiano lavorando alacremente, in queste calde giornate di agosto, per organizzare la nascita di una corrente leghista nel Lazio ed in alcune regioni del sud Italia, tra cui Sicilia, Campania e Puglia. Di certo, dopo i continui insulti che Calderoli, Tremonti, Umberto Bossi ed il figlio Renzo hanno riservato in passato e continuano tuttora a rivolgere al sud ed ai meridionali, facciamo fatica ad immaginare quale strategia possano utilizzare per chiedere voti all’esercito di “terroni indomabili” che abitano le terre a sud di Roma. Ci aspettiamo che i politici del sud, ora più che mai, rappresentino i cittadini, respingendo qualsiasi accordo politico con esponenti di fede padana, i quali hanno sempre manifestato un tale disinteresse rispetto alle istanze del meridione d’Italia, da sfociare talvolta in vero e proprio odio.