Fim-Cisl: Alenia chiude a Brindisi e avvia Cigs. Ferrarese: Impegno disatteso da Fitto

BRINDISI. Alenia Aeronautica (Finmeccanica) ha comunicato ai sindacati l'avvio della procedura di Cassa integrazione per la chiusura dello stabilimento di Brindisi. Lo rende noto in un comunicato il segretario nazionale della Fim-Cisl Marco Bentivogli confermando, ''come gia' affermato nei mesi scorsi'', la ''netta contrarieta' a questa soluzione''.
Marco Bentivoglio ribadisce che che "il sito brindisino dispone di competenze ed e' inserito in un distretto aeronautico locale che ha pochi eguali nel Paese, riteniamo che cio' rappresenti un valore da non depauperare e piuttosto da sviluppare. Peraltro in Alenia Aeronautica le problematiche sono molteplici e non troveranno nessun giovamento da questa decisione".
"Questo - conclude il sindacalista - e' il momento in cui garantire la continuita' industriale di quel sito e su questo chiediamo alle istituzioni di promuovere tutte le iniziative che garantiscano un futuro solido e credibile".

FERRARESE: IMPEGNO DISATTESO DA FITTO - “Alenia – afferma il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese – è una azienda che non rispetta gli impegni. Quando fu deciso un grande investimento a Grottaglie il presidente dell’epoca Giorgio Zappa e il Ministro Raffaele Fitto assunsero un impegno preciso nei confronti del territorio brindisino che nulla sarebbe stato modificato a Brindisi e che addirittura sarebbero stati effettuati degli investimenti aggiuntivi.
Nei mesi scorsi, poi, nel corso di un incontro promosso dalla Regione Puglia, Alenia garantì che non sarebbe partita la cassa integrazione per i dipendenti in attesa della individuazione di soluzioni percorribili per assicurare un futuro allo stabilimento brindisino.
Quanto sta accadendo, pertanto, costituisce la conferma che Alenia ha letteralmente giocato sulla pelle dei brindisini e ciò che è più grave è che questa Azienda, attraverso Finmeccanica, è controllata dal Governo nazionale tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze che rappresenta il suo maggiore azionista.
Purtroppo l’avevo già detto a suo tempo – afferma ancora Ferrarese – che non c’era da fidarsi, tanto più perché nel frattempo Alenia ha investito ingenti risorse a Venezia con le conseguenti ricadute positive anche dal punto di vista occupazionale. Per Brindisi, invece, grazie a questa manifesta penalizzazione di cui si è reso complice il Governo, solo chiusura e cassa integrazione”.
Il presidente della Provincia conferma le sue perplessità anche sui percorsi sin qui seguiti per assicurare un futuro alternativo allo stabilimento brindisino. “Le soluzioni proposte – afferma Ferrarese – io le giudicai immediatamente pasticciate ed impercorribili ed il silenzio del ministro Fitto, da me più volte chiamato in causa per il rispetto degli impegni assunti a suo tempo e per il ruolo che oggi occupa nell’Esecutivo, costituisce la più chiara conferma delle mie perplessità.
E’ giunto il momento, pertanto, di fare chiarezza sull’intera vicenda e di chiamare in causa in maniera decisa ed inequivocabile il Governo nazionale affinché non venga compiuta un’ulteriore palese ingiustizia nei confronti del territorio brindisino”.

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