Gioia del Colle, violenze su bimbo 7 mesi: potrebbe rimanere cieco
GIOIA DEL COLLE (BARI). Potrebbe rimanere cieco il piccolo Graziano, il bimbo di 7 mesi ricoverato dall'agosto scorso in rianimazione per i maltrattamenti subiti dalla madre. Lo ha reso noto ieri il procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati. Le gravi lesioni subite durante le continue aggressioni della mamma, una 28enne di origini brasiliane ora in carcere, potrebbero aver causato al piccolo danni neurologici ancor piu' gravi.
Da due mesi la madre brasiliana sfogava tutta la sua rabbia sul bimbo ogni volta che litigava con il suo compagno, il papà del piccolo, un artigiano del marmo di 35 anni, anch'egli di Gioia del Colle, con precedenti penali per furto. La donna avrebbe picchiato crudelmente e ripetutamente il figlio fino a procurargli fratture multiple, addirittura arrivando a morderlo, lasciando sul corpo gravi lacerazioni.
Una serie di maltrattamenti disumani che hanno avuto un epilogo imprevisto per la donna: le lesioni riportate erano talmente preoccupanti che il padre, rientrato a casa, ha deciso di portare il piccolo al pronto soccorso della citta'. Qui i medici, riscontrata la gravita' della situazione hanno deciso di trasferire il bambino al Reparto di Rianimazione dell'ospedale pediatrico di Bari, 'Papa Giovanni XXIII'.
Ai sanitari dell'ospedale barese e' parso subito chiaro che le fratture in diverse parti del corpo, le lesioni multiple cutanee dovute a morsi, e le numerose ecchimosi non potevano essere state causate da un'occasionale caduta, cosi' come la donna sosteneva, ma si trattava di maltrattamenti ripetuti nel tempo. Per questo motivo hanno chiesto l'intervento degli agenti della sezione specializzata per i reati in danno dei minori della Squadra Mobile di Bari che hanno portato i due genitori in Questura per sottoporli a interrogatori.
La donna, dopo un interrogatorio del pm e degli agenti di polizia, e' crollata confessando i maltrattamenti, ai quali, pero', sarebbe, sempre secondo la sua versione, sarebbe del tutto estraneo il padre: i maltrattamenti sarebbero avvenuti infatti quando l'uomo era fuori per lavoro.
Ora la sua posizione sarà definita solo quando sarà accertata l'entità dei danni provocati. Sul fronte investigativo le indagini continuano. Dopo aver ascoltato il padre (attualmente non indagato), parenti, amici e vicini di casa, tutti ignari di quello che il piccolo stava subendo, gli inquirenti stanno approfondendo l'aspetto socio-familiare per capire come sia possibile che nessuno si sia accorto di nulla.
Da due mesi la madre brasiliana sfogava tutta la sua rabbia sul bimbo ogni volta che litigava con il suo compagno, il papà del piccolo, un artigiano del marmo di 35 anni, anch'egli di Gioia del Colle, con precedenti penali per furto. La donna avrebbe picchiato crudelmente e ripetutamente il figlio fino a procurargli fratture multiple, addirittura arrivando a morderlo, lasciando sul corpo gravi lacerazioni.
Una serie di maltrattamenti disumani che hanno avuto un epilogo imprevisto per la donna: le lesioni riportate erano talmente preoccupanti che il padre, rientrato a casa, ha deciso di portare il piccolo al pronto soccorso della citta'. Qui i medici, riscontrata la gravita' della situazione hanno deciso di trasferire il bambino al Reparto di Rianimazione dell'ospedale pediatrico di Bari, 'Papa Giovanni XXIII'.
Ai sanitari dell'ospedale barese e' parso subito chiaro che le fratture in diverse parti del corpo, le lesioni multiple cutanee dovute a morsi, e le numerose ecchimosi non potevano essere state causate da un'occasionale caduta, cosi' come la donna sosteneva, ma si trattava di maltrattamenti ripetuti nel tempo. Per questo motivo hanno chiesto l'intervento degli agenti della sezione specializzata per i reati in danno dei minori della Squadra Mobile di Bari che hanno portato i due genitori in Questura per sottoporli a interrogatori.
La donna, dopo un interrogatorio del pm e degli agenti di polizia, e' crollata confessando i maltrattamenti, ai quali, pero', sarebbe, sempre secondo la sua versione, sarebbe del tutto estraneo il padre: i maltrattamenti sarebbero avvenuti infatti quando l'uomo era fuori per lavoro.
Ora la sua posizione sarà definita solo quando sarà accertata l'entità dei danni provocati. Sul fronte investigativo le indagini continuano. Dopo aver ascoltato il padre (attualmente non indagato), parenti, amici e vicini di casa, tutti ignari di quello che il piccolo stava subendo, gli inquirenti stanno approfondendo l'aspetto socio-familiare per capire come sia possibile che nessuno si sia accorto di nulla.