Omicidio in sala giochi a Casamassima, procura fa appello ai cittadini per identificare responsabile
BARI. La procura di Bari chiede aiuto ai cittadini per individuare, attraverso immagini e fotogrammi consegnati ai media, gli autori di un omicidio del delitto che fu compiuto nella notte fra il 14 e il 15 marzo 2010 durante una rapina in una sala giochi di Casamassima, nel sud barese.Durante il colpo venne ucciso il 23enne Francesco Giordano, gestore di una pizzeria, che si trovava nel locale nel momento in cui fecero irruzione due uomini con il volto coperto da passamontagna. I rapinatori, senza alcun motivo, spararono sui clienti uccidendo il giovane che cercava di nascondersi sotto un tavolo da gioco.
Senza nessuna ragione, uno dei due apri' il fuoco sui clienti colpendo mortalmente Giordano, che cercava di nascondersi dietro i tavoli. La Procura ha indirizzato ai mass media non solo i fotogrammi delle immagini del circuito interno di videosorveglianza della notte in cui si verifico' l'episodio ma anche di qualche giorno prima, quando i presunti rapinatori effettuarono un probabile sopralluogo. Sono stati sei mesi di incessanti ricerche.
Il sostituto procuratore Marcello Quercia e i carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle non hanno tralasciato nulla ma potrebbero essere i filmati registrati dalla telecamera, posizionata nella sala giochi, a fornire una svolta. Il magistrato e i militari, infatti, non si sono limitati a visionare il filmato della rapina e dell'omicidio ma hanno esaminato anche le registrazioni effettuate nei giorni precedenti, alla ricerca di un particolare che potesse permettere di ipotizzare che i due balordi potessero gia' essere stati nel locale magari per un sopralluogo prima della rapina.
''La speranza - spiega la nota della Procura e de carabinieri - e' quella che qualche cittadino possa riconoscere il possibile rapinatore-omicida, un po' come e' avvenuto a Napoli quando la Procura partenopea, grazie alla collaborazione della gente, ha arrestato l'assassino che davanti a un bar aveva ucciso a sangue freddo un uomo. Un video che tanto clamore ha suscitato nell'opinione pubblica, per l'immagine cruenta dell'episodio, ma che ha avuto l'effetto di aver messo in carcere un pericoloso criminale. Un mese fa quando si e' discusso di un'antimafia sociale che collaborasse con un'antimafia investigativa - continua il comunicato della Procura - politici, associazioni e semplici cittadini si sono detti disposti a essere al fianco della Procura e delle forze dell'ordine in questa battaglia di civilta', ma soprattutto di cultura alla legalita'''.
Senza nessuna ragione, uno dei due apri' il fuoco sui clienti colpendo mortalmente Giordano, che cercava di nascondersi dietro i tavoli. La Procura ha indirizzato ai mass media non solo i fotogrammi delle immagini del circuito interno di videosorveglianza della notte in cui si verifico' l'episodio ma anche di qualche giorno prima, quando i presunti rapinatori effettuarono un probabile sopralluogo. Sono stati sei mesi di incessanti ricerche.
Il sostituto procuratore Marcello Quercia e i carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle non hanno tralasciato nulla ma potrebbero essere i filmati registrati dalla telecamera, posizionata nella sala giochi, a fornire una svolta. Il magistrato e i militari, infatti, non si sono limitati a visionare il filmato della rapina e dell'omicidio ma hanno esaminato anche le registrazioni effettuate nei giorni precedenti, alla ricerca di un particolare che potesse permettere di ipotizzare che i due balordi potessero gia' essere stati nel locale magari per un sopralluogo prima della rapina.
''La speranza - spiega la nota della Procura e de carabinieri - e' quella che qualche cittadino possa riconoscere il possibile rapinatore-omicida, un po' come e' avvenuto a Napoli quando la Procura partenopea, grazie alla collaborazione della gente, ha arrestato l'assassino che davanti a un bar aveva ucciso a sangue freddo un uomo. Un video che tanto clamore ha suscitato nell'opinione pubblica, per l'immagine cruenta dell'episodio, ma che ha avuto l'effetto di aver messo in carcere un pericoloso criminale. Un mese fa quando si e' discusso di un'antimafia sociale che collaborasse con un'antimafia investigativa - continua il comunicato della Procura - politici, associazioni e semplici cittadini si sono detti disposti a essere al fianco della Procura e delle forze dell'ordine in questa battaglia di civilta', ma soprattutto di cultura alla legalita'''.