Regione Salento, Mastromauro (Pd): "No a progetto miope e anacronistico"
BARI. ''No a un progetto politico miope e anacronistico''. E' quanto dichiara l'on. del Pd, Margherita Mastromauro, che esprime contrarieta' e disapprovazione alla costituzione della Regione autonoma del Salento, a seguito alla petizione popolare avviata da associazioni e amministratori salentini ed alle dichiarazioni della senatrice Adriana Poli Bortone, dichiaratasi favorevole a tale proposta. "In un momento in cui occorre casomai razionalizzare gli enti e si discute della opportunita' di cancellare le province, la nascita di una Regione Salento non mi sembra affatto una grande idea''.
''La mia contrarieta' - aggiunge la Mastromauro - non e' pero' solo di carattere economico e sociale, ma anche politico: invece di far fronte comune verso le politiche nordiste del governo Berlusconi, che soffocano le regioni meridionali, Poli Bortone sostiene (forse provocatoriamente, visto che e' una ferma oppositrice del federalismo) un progetto che frammenterebbe la consolidata compattezza culturale della Puglia. Una Regione, la Puglia, che ha peraltro sempre con orgoglio sostenuto ed esibito il Salento come importante meta turistica e culturale''.
''Il rischio che io vedo e' quello di alimentare una cultura localista - conclude il deputato del Pd - una visione retrograda e miope della politica nella gestione dei territori che purtroppo gia' sta prendendo piede in alcune aree del Nord del nostro Paese''.
''La mia contrarieta' - aggiunge la Mastromauro - non e' pero' solo di carattere economico e sociale, ma anche politico: invece di far fronte comune verso le politiche nordiste del governo Berlusconi, che soffocano le regioni meridionali, Poli Bortone sostiene (forse provocatoriamente, visto che e' una ferma oppositrice del federalismo) un progetto che frammenterebbe la consolidata compattezza culturale della Puglia. Una Regione, la Puglia, che ha peraltro sempre con orgoglio sostenuto ed esibito il Salento come importante meta turistica e culturale''.
''Il rischio che io vedo e' quello di alimentare una cultura localista - conclude il deputato del Pd - una visione retrograda e miope della politica nella gestione dei territori che purtroppo gia' sta prendendo piede in alcune aree del Nord del nostro Paese''.