Ritorna al lavoro Giovanni Ardino, il bracconiere ai domiciliari che uccise Don Cassol
BARI. Potra' recarsi quotidianamente al lavoro Giovanni Ardino, il bracconiere agli arresti domiciliari dal 23 agosto scorso per aver ucciso con una fucilata un parroco veneto. Aveva scambiato la sagoma di don Francesco Cassol nel buio della notte per quella di un cinghiale. Il permesso e' stato accordato dal gip del tribunale di Bari Anna Polemio in considerazione del fatto che il lavoro e' per Ardino, operaio in una fabbrica della zona, l'unica fonte di sostentamento. Già agli arresti domiciliari, il sig. Giovanni Arduino, che accudisce l’anziana madre, potrà recarsi tutti i giorni nella fabbrica dove lavora. Don Cassol era stata centrato alla biforcazione dell’arteria addominale, da una proiettile calibro trenta, in uso proprio per la caccia al cinghiale.
