Scuola, Vendola: "Deponiamo le armi e ragioniamo"
BARI. “Deponiamo le armi della contesa politica e discutiamo". E' il monito che lancia Nichi Vendola in conferenza stampa all’indomani delle dichiarazioni del Ministro dell’istruzione. Il governatore pugliese lo ha detto dopo aver firmato una intesa con la Gelmini per un progetto che servirà a migliorare le competenze di apprendimento degli studenti pugliesi. Per Vendola bisogna discutere 'insieme dei diritti all’educazione e all’insegnamento dei bambini, delle bambine, dei ragazzi, soprattutto di quelli più fragili, di quelli delle periferie urbane perché non vengano messi nell’angolo e stritolati".
"Un bambino che fallisce racconta del fallimento di un intero progetto”. “Il progetto – ha aggiunto l’assessore regionale al diritto allo studio e formazione Alba Sasso - sta per ricevere il riconoscimento e il sostegno culturale dell’Unicef. Non solo. Ma sono gli stessi dati forniti da una struttura ministeriale, l’INVALSI (l’istituto nazionale per la valutazione del sistema scolastico) a segnalare i trend positivi dei livelli di apprendimento degli studenti pugliesi proprio grazie al progetto Diritti a scuola”.
Diritti a scuola ha coinvolto lo scorso anno, in tutta la Puglia, circa 1250 docenti precari e 400 personale ATA e migliaia di studenti, diventando non solo una buona prassi della regione ma anche un argine di fronte all’emergenza occupazione dei precari della scuola. La firma del protocollo per Diritti a scuola infatti si inserisce in un momento di grande drammaticità per la scuola pubblica italiana e per i 200mila precari che proprio ieri in conferenza stampa erano stati in qualche modo “respinti” dalla Gelmini perché “non potevano essere assorbiti dal mondo scolastico”.
“Un esodo forzato di massa e un colpo basso al diritto delle donne ad essere sul mercato del lavoro” per Vendola che ricordato anche quanto “i precari siano stati l’architrave della scuola pubblica, vittime essi stessi della precarietà e quanto avrebbero avuto invece diritto ad una considerazione diversa da parte dell’intera classe dirigente. Noi in Puglia con questo progetto attenuiamo la sofferenza per circa 2.000 precari”.
"Un bambino che fallisce racconta del fallimento di un intero progetto”. “Il progetto – ha aggiunto l’assessore regionale al diritto allo studio e formazione Alba Sasso - sta per ricevere il riconoscimento e il sostegno culturale dell’Unicef. Non solo. Ma sono gli stessi dati forniti da una struttura ministeriale, l’INVALSI (l’istituto nazionale per la valutazione del sistema scolastico) a segnalare i trend positivi dei livelli di apprendimento degli studenti pugliesi proprio grazie al progetto Diritti a scuola”.
Diritti a scuola ha coinvolto lo scorso anno, in tutta la Puglia, circa 1250 docenti precari e 400 personale ATA e migliaia di studenti, diventando non solo una buona prassi della regione ma anche un argine di fronte all’emergenza occupazione dei precari della scuola. La firma del protocollo per Diritti a scuola infatti si inserisce in un momento di grande drammaticità per la scuola pubblica italiana e per i 200mila precari che proprio ieri in conferenza stampa erano stati in qualche modo “respinti” dalla Gelmini perché “non potevano essere assorbiti dal mondo scolastico”.
“Un esodo forzato di massa e un colpo basso al diritto delle donne ad essere sul mercato del lavoro” per Vendola che ricordato anche quanto “i precari siano stati l’architrave della scuola pubblica, vittime essi stessi della precarietà e quanto avrebbero avuto invece diritto ad una considerazione diversa da parte dell’intera classe dirigente. Noi in Puglia con questo progetto attenuiamo la sofferenza per circa 2.000 precari”.
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