Afghanistan, uccisi 4 alpini italiani, un quinto ferito: due sono leccesi

LECCE. Ancora sangue italiano in Afghanistan. Quattro alpini sono stati uccisi oggi in Afghanistan in una imboscata al ritorno di una missione. Un quinto militare e' rimasto ferito. Uno dei quattro e il ferito dell'imboscata compiuta stamani in Afghanistan sono della provincia di Lecce. Lo si e' appreso nel capoluogo salentino.
I cinque alpini erano nella valle del Gulistan, nella provincia di Farah, dove ci sarebbe stato sia un attacco con colpi di arma da fuoco, sia l'esplosione di un ordigno. Il reparto dei cinque si trova da mesi in Afghanistan ed e' prossimo al rientro in Italia.
Uno dei quattro alpini morti in Afghanistan e' Marco Pedone, di 23 anni, di Patù, comune del basso Salento dove abitava in via Silvio Pellico.
Il ferito è Michele Miccoli, di 28 anni, nato ad Aradeo (Lecce) e residente a Belluno. Nel comune salentino vivono i familiari, in via Fontana. ''Non è in pericolo di vita'' ha affermato il maggiore Mario Renna, portavoce del comando del contingente italiano ad Herat. Il militare ha ferite agli arti inferiori; e' ricoverato nell'ospedale militare da campo di Delaram. ''E' cosciente ed ha risposto agli stimoli'' riferisce l'ufficiale.

LA RUSSA: CONVOGLIO FU ATTACCATO ANCHE IERI - Il convoglio di mezzi civili e militari attaccati oggi dai terroristi afghani, che ha provocato la morte di quattro soldati italiani, era gia' stato al centro ieri di un attacco. Lo ha rilevato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa che nel corso di una conferenza stampa ha anche reso noto le generalita' di due dei militari uccisi. Si tratta del caporal maggiore Gianmarco Manca, nato il 24 settembre del '78 ad Alghero e del caporal maggiore Marco Pedone nato a Galliano del Capo in provincia di Lecce il 14 aprile dell'87. Entrambi erano di stanza al VII Reggimento Alpini di Belluno.

MICCOLI NON E' GRAVE - Il salentino Michele Miccoli "non è grave": lo confermano fonti della Difesa, spiegando che le notizie sulle sue condizioni sono più rassicuranti di quanto non sia sembrato in un primo momento. "All'inizio sembrava gravissimo, ma non è così. E' cosciente, gli hanno ingessato la caviglia destra", ha riferito la fonte. Il militare è tuttora ricoverato all'ospedale da campo italiano a Delaram.

IL CORDOGLIO DELL'UDC PUGLIESE - Il responsabile nazionale dei giovani Udc, Sergio Adamo, esprime sentimenti di cordoglio alle famiglie dei militari: "Speravamo fermamente di non dover più commentare notizie del genere e invece, ancora una volta, ci troviamo di fronte all'ennesimo alto e grave tributo di sangue pagato dal nostro Sud, dai nostri ragazzi in missione".
Adamo aggiunge: "Questo ennesimo drammatico episodio dimostra quanto sia delicata e rischiosa la missione in terra afghana: ci auguriamo che tale missione possa essere ridiscussa senza metterne in dubbio la validità e l'efficacia ma tracciandone seriamente le linee guida per evitare ulteriori tributi di sangue".
"Alle famiglie dei caduti - conclude Adamo - va la vicinanza e l'affetto del movimento giovanile del Mezzogiorno dell'Unione di Centro".

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