La madre di Sarah sospetta Cosima: "C'è una regia oscura"
di Roberta Calò
“Sarah era solare ma caratterialmente fragile; evidentemente si appoggiava alla cugina, forse la voleva imitare. Il loro era un rapporto normale. Mia figlia era tranquilla con Sabrina”. Commenta così Concetta Serrano, madre di Sarah Scazzi, il rapporto tra la figlia e la nipote. Secondo lei la verità, anche dopo l’incidente probatorio, non è emersa del tutto.
> I legali di Sarah: Cosima "fortino" della verità
> Depositate motivazioni Riesame carcerazione Sabrina
> Michele rimane in carcere per sottrazione di cadavere
> Il Riesame: gravi indizi di colpevolezza per Sabrina
> Il Riesame/2: Sabrina scaltra depistatrice
ANCORA "OMBRE" - “Vedo che ci sono delle ombre ancora, non è tutto chiaro”, Cosima sarebbe forse a conoscenza di dettagli non ancora resi noti: “Sicuramente sapeva qualche cosa, ma ha preferito non parlare e continua a farlo”, “Per me il ruolo di Cosima – conclude - rimane ancora un enigma, anche se Michele la tiene fuori dalla storia. Io posso solo presumere che lei sia a conoscenza di qualcosa, posso immaginare che in questa vicenda ci sia una regia ancora oscura e degli interpreti, ma queste rimangono mie supposizioni”.
Per Concetta, che non ha mai avuto chiarimenti con la sorella, resta ancora da chiarire il ruolo di Cosima: “Lei mi direbbe che sono pazza ad avere sospetti su di lei o Sabrina. Loro sono state al mio fianco per quarantadue giorni. Sabrina si è spesa in prima persona nelle ricerche di Sarah, ma adesso non riesco ad immaginare cosa l’abbia spinta, quale fosse il suo obiettivo. Con il senno del poi, posso solo dire che l’ho sempre vista distaccata e poco coinvolta emotivamente nelle ricerche di Sarah”.
La donna non condivide nemmeno l’atteggiamento dell’altra sorella, Emma, con cui i rapporti si sono raffreddati probabilmente dopo che Concetta aveva indirizzato i carabinieri verso casa sua come punto di riferimento per il ritrovamento della corda, come confermato dalla teste Anna Pisanò. Emma aiuta e sorregge la sorella Cosima, ma non Concetta, la quale sostiene: “Non viene più a trovarmi perché evidentemente ha altre cose più importanti da fare. Emma ha scelto di stare da una parte”.
Per Concetta, Michele, padre di Sabrina, “non riesce a dare la spiegazione di quello che è successo prima. Può essere che non c’era, però chi ha commesso l’omicidio può dire la verità. E’ una mia sensazione, ma credo che Sabrina non dica la verità e che nasconda qualcosa”. Sull’ipotesi che si potesse trattare di un incidente spiega: ”Se è così lo chiarisse subito. Chi lo ha provocato l'incidente?” ma poi conclude: “Ti metti a giocare con una corda? Sarah non ha mai giocato con una corda con Sabrina, mica sono bambine. Io mi fidavo di Sabrina”. Per lei l’incidente probatorio è stato solo un ennesimo tassello di un puzzle ancora incompleto: “Mi rendo conto che questo non è l’ultimo atto dell’inchiesta e che gli inquirenti dovranno accertare molti aspetti ancora nebulosi. Michele ha fissato la sua versione, ma dal mio punto di vista, posso dire che al dramma per la perdita di mia figlia, adesso si aggiunge anche il logorio di non sapere ancora quale motivo abbia spinto la mano di chi ha ucciso Sarah. Ogni cosa rimane sospesa a mezz’aria e i punti interrogativi sono ancora troppi. Prego che Geova Dio illumini anche le menti degli inquirenti e li aiuti e ricostruire la verità di quel 26 agosto, anche perché come ho già ripetuto altre volte, mai vorrei che un innocente andasse in prigione”. “Tutto – prosegue Concetta - si basa su molti indizi, ma mi sembra che non ci sia ancora nessuna prova schiacciante che inchiodi il o la responsabile alle proprie colpe. Secondo me Michele non dice tutta la verità e questo può dipendere dal fatto che volutamente non stia raccontando tutto o dal fatto che veramente è arrivato dopo l’omicidio e che quindi non può ricostruirne precisamente le varie fasi”.
Intanto, si mostra contraria al modo in cui alcuni giornalisti e alcune trasmissioni stanno gestendo le notizie relative al caso: ” Non capisco perché – dice riferendosi al video della prima ricostruzione in garage di Michele Misseri, trasmesso su tv pubblica e privata – debbano trasmettere quegli interrogatori. I giornalisti dovrebbero essere in grado di distinguere la notizia in sé, da aspetti troppo morbosi che non fanno bene a nessuno e non aggiungono verità significative”.
La donna, dopo aver sofferto per la perdita della figlia, non può trovare conforto nemmeno nel trionfo della verità e della giustizia: “È dal 26 agosto che non riesco a fermarmi per riflettere e rimanere da sola con i miei pensieri. Forse un giorno, con la verità, riuscirò ad avere un quadro completo dell’intera vicenda, ma credo che la verità sia ancora molto lontana, perché nessuno oltre ai diretti interessati può gettare luce su quel pomeriggio di quasi tre mesi fa”.
“Sarah era solare ma caratterialmente fragile; evidentemente si appoggiava alla cugina, forse la voleva imitare. Il loro era un rapporto normale. Mia figlia era tranquilla con Sabrina”. Commenta così Concetta Serrano, madre di Sarah Scazzi, il rapporto tra la figlia e la nipote. Secondo lei la verità, anche dopo l’incidente probatorio, non è emersa del tutto.
> I legali di Sarah: Cosima "fortino" della verità
> Depositate motivazioni Riesame carcerazione Sabrina
> Michele rimane in carcere per sottrazione di cadavere
> Il Riesame: gravi indizi di colpevolezza per Sabrina
> Il Riesame/2: Sabrina scaltra depistatrice
ANCORA "OMBRE" - “Vedo che ci sono delle ombre ancora, non è tutto chiaro”, Cosima sarebbe forse a conoscenza di dettagli non ancora resi noti: “Sicuramente sapeva qualche cosa, ma ha preferito non parlare e continua a farlo”, “Per me il ruolo di Cosima – conclude - rimane ancora un enigma, anche se Michele la tiene fuori dalla storia. Io posso solo presumere che lei sia a conoscenza di qualcosa, posso immaginare che in questa vicenda ci sia una regia ancora oscura e degli interpreti, ma queste rimangono mie supposizioni”.
Per Concetta, che non ha mai avuto chiarimenti con la sorella, resta ancora da chiarire il ruolo di Cosima: “Lei mi direbbe che sono pazza ad avere sospetti su di lei o Sabrina. Loro sono state al mio fianco per quarantadue giorni. Sabrina si è spesa in prima persona nelle ricerche di Sarah, ma adesso non riesco ad immaginare cosa l’abbia spinta, quale fosse il suo obiettivo. Con il senno del poi, posso solo dire che l’ho sempre vista distaccata e poco coinvolta emotivamente nelle ricerche di Sarah”.
La donna non condivide nemmeno l’atteggiamento dell’altra sorella, Emma, con cui i rapporti si sono raffreddati probabilmente dopo che Concetta aveva indirizzato i carabinieri verso casa sua come punto di riferimento per il ritrovamento della corda, come confermato dalla teste Anna Pisanò. Emma aiuta e sorregge la sorella Cosima, ma non Concetta, la quale sostiene: “Non viene più a trovarmi perché evidentemente ha altre cose più importanti da fare. Emma ha scelto di stare da una parte”.
Per Concetta, Michele, padre di Sabrina, “non riesce a dare la spiegazione di quello che è successo prima. Può essere che non c’era, però chi ha commesso l’omicidio può dire la verità. E’ una mia sensazione, ma credo che Sabrina non dica la verità e che nasconda qualcosa”. Sull’ipotesi che si potesse trattare di un incidente spiega: ”Se è così lo chiarisse subito. Chi lo ha provocato l'incidente?” ma poi conclude: “Ti metti a giocare con una corda? Sarah non ha mai giocato con una corda con Sabrina, mica sono bambine. Io mi fidavo di Sabrina”. Per lei l’incidente probatorio è stato solo un ennesimo tassello di un puzzle ancora incompleto: “Mi rendo conto che questo non è l’ultimo atto dell’inchiesta e che gli inquirenti dovranno accertare molti aspetti ancora nebulosi. Michele ha fissato la sua versione, ma dal mio punto di vista, posso dire che al dramma per la perdita di mia figlia, adesso si aggiunge anche il logorio di non sapere ancora quale motivo abbia spinto la mano di chi ha ucciso Sarah. Ogni cosa rimane sospesa a mezz’aria e i punti interrogativi sono ancora troppi. Prego che Geova Dio illumini anche le menti degli inquirenti e li aiuti e ricostruire la verità di quel 26 agosto, anche perché come ho già ripetuto altre volte, mai vorrei che un innocente andasse in prigione”. “Tutto – prosegue Concetta - si basa su molti indizi, ma mi sembra che non ci sia ancora nessuna prova schiacciante che inchiodi il o la responsabile alle proprie colpe. Secondo me Michele non dice tutta la verità e questo può dipendere dal fatto che volutamente non stia raccontando tutto o dal fatto che veramente è arrivato dopo l’omicidio e che quindi non può ricostruirne precisamente le varie fasi”.
Intanto, si mostra contraria al modo in cui alcuni giornalisti e alcune trasmissioni stanno gestendo le notizie relative al caso: ” Non capisco perché – dice riferendosi al video della prima ricostruzione in garage di Michele Misseri, trasmesso su tv pubblica e privata – debbano trasmettere quegli interrogatori. I giornalisti dovrebbero essere in grado di distinguere la notizia in sé, da aspetti troppo morbosi che non fanno bene a nessuno e non aggiungono verità significative”.
La donna, dopo aver sofferto per la perdita della figlia, non può trovare conforto nemmeno nel trionfo della verità e della giustizia: “È dal 26 agosto che non riesco a fermarmi per riflettere e rimanere da sola con i miei pensieri. Forse un giorno, con la verità, riuscirò ad avere un quadro completo dell’intera vicenda, ma credo che la verità sia ancora molto lontana, perché nessuno oltre ai diretti interessati può gettare luce su quel pomeriggio di quasi tre mesi fa”.
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