Via Poma: Vanacore scrisse frasi di suicidio, non subì pressioni
BARI. Le frasi presagio di suicidio riportate su tre cartelli e un bigliettino di carta trovati in casa e nel garage di Pietro Vanacore il 9 marzo scorso, quando fu scoperto il cadavere dell'uomo, furono scritte dallo stesso ex portiere dello stabile di via Poma a Roma. Lo ha stabilito il perito calligrafo Rosetta Lorusso Chicco, che ha consegnato una relazione al pm di Taranto Maurizio Carbone. Per il perito, il tratto di scrittura di quelle frasi e' ''genuino e spontaneo'' e Vanacore, quando le scrisse, non subi' ''pressioni o costrizioni psicosifiche''.
Vanacore era stato convocato al Tribunale di Roma dove due giorni dopo avrebbe dovuto deporre come testimone nel processo per l'omicidio di Simonetta Cesaroni, che vede imputato l'ex fidanzato della vittima, Raniero Busco.
Vanacore era stato convocato al Tribunale di Roma dove due giorni dopo avrebbe dovuto deporre come testimone nel processo per l'omicidio di Simonetta Cesaroni, che vede imputato l'ex fidanzato della vittima, Raniero Busco.
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