Barletta, speciale amministrative 2011, intervista al candidato sindaco Rino Dibenedetto

di Nicola Ricchitelli. Creativo, artigiano… Sindaco. Perché no? Innovativo, alternativo, ma soprattutto trasformista ed egocentrico, quello che per alcuni può essere un difetto lui ne fa quasi pregio. Schietto e allo stesso tempo diretto, non usa mezzi giri di parole Rino Dibenedetto - candidato sindaco alle prossime amministrative – nel parlare di ogni qual si voglia argomento, sia che si parli di politica, sia che si parli della drammaticità di alcune questioni che riguardano i nostri giorni. “Vorrei nella mia città musica, arte e sport… vorrei che papà lavorasse sempre, ma non è così…” questi alcuni dei suoi slogan, il tutto senza un proverbiale “Non prometto nulla, ma credo di far meglio”. Tante i temi spinosi affrontati da Dibenedetto nella sua campagna di comunicazione, lui che per dire no alla pedofilia si è fatto ritrarre con la museruola seguito dalla frase “Attenti all’uomo… Pedofilo”, lui che per dire no all’intolleranza contro i gay si è fatto ritrarre in collaborazione con il consigliere comunale Antonio Carpagnano mentre simulano un appassionato bacio, senza risparmiare alcuni slogan polemici contro la classe dirigente e lo ha fatto facendosi ritrarre nella locandina del film The Illusionist con tanto di “E se la politica fosse un’illussione”.
Insomma, signor Dibenedetto, quanto sarà dura e difficile la sfida per conquistare il Palazzo di città? E soprattutto cosa bisognerà avere più degli agli per vincere?

R: "Per vincere ci vogliono i voti prima di tutto, e poi i temi bisogna affrontarli nella maniera tale che possano ispirare il cittadino. Il linguaggio comune è piuttosto poco digeribile dal cittadino, dai nostri ragazzi, dai nostri adulti, bisogna parlare un linguaggio diverso, in questo credo che il candidato debba essere in grado di proporsi in maniera più comprensibile e piu pragmatica, perché di parole se ne dicono tante".

D:Oltre ai grandi successi professionali nel campo della fotografia, Rino Dibendetto si contraddistingue per una ventennale esperienza in ambito politico, e in ambito sindacale: quante e quali le battaglie più importanti vinte fin ora, ma soprattutto quante le battaglie ancora da vincere?

R: "Io credo di aver fatto con modestia tanto per questa città sia dal punto di vista sindacale quindi parlo della Confederazione degli artigiani che non comprende solo fotografi ma sono a più ampio respiro, e quindi anche elettricisti ed artigiani vari, e sia a livello territoriale e a livello nazionale. Nel mio ambito i risultati parlano da soli, i miei clienti sono i miei amanti, nel senso che sono pienamente soddisfatti del prodotto che io offro, poi c’è sempre qualcuno che non gradisce, ma quello è un altro discorso. I risultati e gli obbiettivi raggiunti sono tanti, sono tra i pochi che ha raggiunto il massimo riconoscimento a livello europeo aldilà dei concorsi e dei premi, in ambito politico sono sempre stato un lottatore rivoluzionario, uno che non si è mai trovato bene in maggioranza con il sindaco Salerno, perché ne contestavo i metodi e neanche nell’opposizione quando sono passato da sinistra a destra, ma non rimpiango nulla di tutto questo. Aldilà dei progetti politici ad esempio sicuramente R-evolution può dirsi un risultato politico, perché dopo quindici anni ad Orvieto la manifestazione è stata portata a Barletta nonostante confronti fibrillanti con i leghisti. Per una comunità cittadina sono cose normali, poiché ci sono esigenze della quotidianità che sembrano essere difficile da raggiungere per chi le vive. Oggi c’è tanta gente che ha bisogno di trovare un lavoro e per loro il quotidiano diventa difficile, tanta gente ha bisogno di mangiare, tanti disadattati che non hanno cure adeguate, tanti giovani vivono disadattamento perché non ricevono input capaci di spronarli. Io partire dalle fasce sociali, quindi dai problemi veri e concreti che esistono in questa città, migliorandone quindi la vivibilità giovani".

D: Lei redigerà il suo programma elettorale prendendo spunto dalle idee lanciate sul suo sito, tante le proposte fin ora formulate in eso, molte legate al turismo, alla cultura, molte riguardano la vivibilità delle strade, l’ambiente e l’inquinamento atmosferico. In caso di elezione quali saranno gli interventi primari per far ripartire Barletta? Inoltre, in linea anche con il suo profilo di artista, tra le tante idee quale la più originale? Insomma c’è un idea su tutte che rispecchia il profilo di Rino Ribenedetto?

R: "La mia campagna elettorale è l’idea più originale. Io sto parlando alla gente attraverso il linguaggio della fotografia, comunico attraverso il simbolismo dei personaggi che hanno rappresentato la nostra storia, come ad esempio Einstein... uomini che hanno cambiato il mondo.
Io spero almeno di cambiare un quartiere e non Barletta, e in tal senso gli slogan sono identificati in questi personaggi. Io credo che la città non abbia programmazione, non c’è una capacità di fondo a programmare e affrontare i problemi della città. Noi daremo priorità al programma, stiamo raccogliendo ancora notizie importanti, ma noi pianificheremo i nostri progetti nell’ambito dei cinque anni. Ci sono dei progetti che non sono identificabili in una programmazione più ampia, ma sono gia chiari, Barletta ha dei temi specifici che andrebbero affrontati, i proprietari dei cani ad esempio hanno dei loro problemi che vivono, non hanno un loro spazio per i bisogni dei cani ma non in città, perché è pazzesco ritrovarselo in città, affrontare questo problema significa pensare a tutta una serie di interventi che vanno dalla cura sanitaria, al mircochip, al divertimento, sino al pernottamento dell’animale, insomma uno spazio che io identificherei nell’ex mattatoio perché oramai è cosa scomparsa, e dico questo perché partendo da dei progetti che sono di riferimento per migliaia di persone così come può sembrare una cosa banale, esiste un problema, oramai si è inflazionato il gruppo degli appassionati di coloro che fanno jogging e passeggiate giù al ponente, a loro manca un percorso dove scaricare le tensioni e dove rilassarsi, abbiamo una pineta ma è inutilizzabile, insomma anche se relativo abbiamo delle persone che vivono un problema. Ma non solo: consideri che io quindici anni fa io presentai un progetto per un polivalente per disabili, questo sarebbe dovuta essere una sorta di cittadella che avrebbe dovuto trovare una collocazione nell’area dell’ospedale, mi è stata ostruita forse perché risolveva un problema chiaro a migliaia di persone. Ma non solo, dobbiamo sburocratizzare il sistema che c’è al palazzo di città, realizzare questa manifestazione ad esempio è stato si un problema politico portarla qui ma è stata ancor di piu un problema burocratica".

D: Signor Dibenedetto, tempo fa il sindaco Nicola Maffei sul suo profilo Facebook polemizzò sull’affissione dei suoi manifesti qua e là per la città. Qual è la sua posizione e la sua risposta in merito? Ma soprattutto, a chi in tutti questi mesi l'ha accusata di egocentrismo cosa risponde?

R: "Bhè, intanto l’egocentrismo è una cosa mia che mi appartiene, io sono egocentrico e mi piace esserlo. Come fotografo mi piace fotografare e autoironizzarmi, ognuno di noi ha dei difetti, spero che questo possa non causare atti di violenza, anche perchè credo di non far male a nessuno".
Premesso che io ho pagato tutte le affissioni, il vandalismo è stato fatto per via di adesivi che io ho regalato e che qualcuno, ahimè, ne ha fatto un cattivo uso e consumo. Per quanto concerne il manifesto selvaggio, non è un problema che si risolve così facilmente, se non si applicano le regole in tempi di pace. Io ho fotografato in tutta la città atti di irregolarità da parte di tutti, dall’amministrazione comunale, a quella provinciale, dai candidati alla regione, dalle associazioni, dal circo, ai concertisti ecc. Ora il punto è - vedremo ciò che accadrà nella prossima campagna elettorale - perché ad esempio per ciò che riguardano i panelli elettorali non si mettono le grate, in modo che non si spendono soldi inutili, perché arrivare a delle violenze di opportunità, e aspettare la campagna elettorale per fare queste osservazioni? Perché non si fanno interventi mirati?Durante le regionali ad esempio ci sono stati dei vandalismi ed io mica ero candidato. Si deve incominciare in tempo di pace a costruire i percorsi perché altrimenti si parla di nulla, nel caso di vittoria di Maffei mi auguro che si metta a lavorare affinché questo non accada piu. Soprattutto questo è un peccato originale di tutti, perché non c’è un controllo e le regole malgrado ci sono non sono sufficienti. Ora io ribalto la questione: vi sembra giusto che in una città come questa sia stata fatta una violenza urbanistica dal punto di vista dell’affissione? In tutti gli ingressi della città e nella città ci sono numerosi pannelli a bandiera, di 6x3 ecc.: questo è un vero e proprio abuso della civiltà, evidentemente ci sono interessi al Palazzo di città atti ad accontentare amici di amici proprietari di agenzie varie, questa è il vero abuso. Dentro il Palazzo di città si può governare quello che si crea, e Barletta è diventata un porcile di affissioni legittimate".

D: Avvocati furono Nicola Larosa e Raffaele Fiore, Professore fu Sebastiano Lavecchia, e quindi Salerno primario di radiologia, Dimiccoli ginecologo, impiegato delle poste fu Giuseppe Dicuonzo, Ingegner – professore lo è tutt’ora Nicola Maffei, fotografo è Rino Dibenedetto. Nel corso degli ultimi vent’anni in tanti hanno messo la loro professionalità al servizio della politica. In caso di elezione, cosa contraddistinguerà Rino Dibenedetto da costoro?


R: "Negli ultimi cinquant’anni e non negli ultimi venti, questa città non ha avuto idee e creatività, sono vuoti, oggi siamo in emergenza, io credo di avere tantissime idee; sono convinto, altresì, che costano meno delle loro non idee. Possiamo costruire tanto in economia, abbiamo passione, e poi smettiamola con i tanti costi che la politica comporta, basta! Io nel mio programma proporrò il costo zero del sindaco e per gli assessori, rinuncio a quei soldi per destinarli a progettualità. Se uno decide di fare il sindaco comunque viene assistito da una poderosa macchina organizzativa che bisogna farla renderla al meglio, bisogna essere capaci di stimolare i propri collaboratori a prendere atto che ci sono responsabilità da assumersi".

D: Si stanno concludendo questi cinque anni di amministrazione Maffei, dal suo punto di vista quanto Barletta è cambiata in questi cinque anni, se è cambiata, e cosa ci lascia in eredità questa amministrazione nel bene e nel male?

R: "Maffei si è impegnato molto in ambito culturale e con molti sforzi, però qui non si deve confondere l’ordinario con il straordinario. Aggiustare una strada non significa poi farne un evento il giorno dopo, ma capisco che stare al Palazzo di città sia davvero difficile. La macchina e il sistema del Palazzo di città non funziona, il sistema dei dirigenti non funziona e rende il lavoro di chi governa difficile. Io non so se gli obbiettivi che lui si era posto cinque anni fa siano stati raggiunti. Ora ognuno di voi dia un occhiata a quelli che erano gli indirizzi di governo di cinque anni fa e si renda conto da se. Mi rendo conto che la situazione non è facile da tanti punti di vista, economico, organizzativo ecc».

D: In conclusione, voto Dibenedetto perchè?

R: "C’è un buon 40% dei cittadini che non ha piu fiducia nella politica. Di me si può dire quello che si vuole, mi sta bene, però mi devono dare fiducia, perché sento di poter dimostrare qualcosa, devono credere in qualcosa, il cambiamento non significa sostituire me con Maffei, il cambiamento significa avere una visione della città che filtra attraverso le idee. Se i cittadini hanno coraggio possono fare tanto attraverso la mia persona. Non voglio risolvere i problemi individuali ma esistono i problemi della collettività, esiste il problema degli anziani, dei disabili, degli animali, esiste il problema degli industriali. Nel nostro programma, ad esempio, abbiamo stabilito la rottamazione di Via Trani, e quindi di ristabilire una vocazione naturale di quell’area. Insomma i problemi sono tanti, e li risolvi solo se hai le idee nella testa".

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