Maltempo: Comitato per la difesa delle Terre joniche, montato presidio a Metaponto

METAPONTO. Questa mattina è stato montato in Piazza a Metaponto il presidio del “Comitato per la difesa delle terre Joniche” costituito sabato sera a Metaponto dopo un incontro partecipato da diverse associazioni ed operatori economici della Provincia di Matera e di Taranto. (leggi anche: Palese e Lospinuso, è emergenza a Ginosa) Una roulotte, ed uno striscione portati in Piazza cui entro oggi si aggiungeranno gazebo e strutture per diventare punto di raccolta e coordinamento delle associazioni e dei comitati attivi nel territori e presidio permanente per le iniziative che dal basso andranno assunte nelle prossime settimane per tutelare gli interessi dei cittadini colpiti nella provincia di Matera e Taranto. Mentre si montavano le strutture il Comitato ha tenuto una conferenza stampa in cui Gianni Fabbris, di Altragricoltura, ha spiegato gli obiettivi e le prime iniziative che verranno assunte: “Sopra ogni altra priorità bisogna, subito, avere le garanzie che le attività economiche del territorio siano messe in condizioni di poter continuare ad operare, dunque si dia attuazione immediata alle misure previste in caso di calamità naturali come è già avvenuto nei mesi scorsi e negli ultimi due anni per il Veneto colpito dalle esondazioni. In particolare serve il blocco e la sospensione immediata dei pagamenti e delle scadenze ed un piano capace di riavviare le attività produttive e di servizio colpite dalle alluvioni”. E’ questo un obiettivo prioritario ed urgente di cui (contrariamente a quanto è già avvenuto per il Veneto che aveva a disposizione risorse e certezza già 48 ore dopo le alluvioni) ancora non si hanno concreti segnali. Non è la prima volta che il territorio Metapontino è colpito da eventi calamitosi negli ultimi due anni e, aggiunge il Comitato: “Questa volta non potremo assistere all’ennesima presa in giro”. L’acqua che lentamente sta defluendo sta mostrando fra i territori del Metapontino e del Ginosino quanto grandi e sottovalutati siano i danni er il territorio che ha subito un colpo tanto grande e profondo. “C’è il rischio” aggiunge Fabbris “che quando il fango sarà asciutto, l’acqua lasci il posto agli ufficiali giudiziari mandati da banche, Equitalia e creditori a riscuotere crediti che non potranno essere onorati”. Il Comitato, dunque, chiede una assunzione di responsabilità nella consapevolezza che l’alluvione interviene in un territorio già profondamente colpito dalla crisi economica e che le risposte non possono essere burocratiche e rituali: la liturgia delle richieste di rimborsi che non verranno mai soddisfatte, questa volta non potrà soddisfare quanti vedono vanificare in queste ore gli investimenti di anni di lavoro. Per questo il “Comitato per la difesa delle terre joniche” chiama tutti i cittadini e le forze sociali, economiche, associative, culturali e civili a coordinare le iniziative ed a mobilitarsi perché già in queste ore ci siano risposte e certezze. La spinta e la vigilanza dal basso dovrà essere l stimolo per le istituzioni territoriali, regionali e nazionali per concorrere insieme a raggiungere il primo obiettivo delle misure straordinarie conseguenti allo stato di calamità.
La mobilitazione dovrà anche garantire che questo ennesimo colpo al territorio ed alle sue genti sia occasione, finalmente, per un piano di bonifica e riassetto all’altezza dei compiti che un’area dall’equilibrio ambientale così delicato ci consegna. Ci sarà, poi, il tempo di capire cosa non ha funzionato. Come si è determinata fra Metaponto e Ginosa in particolare un’ondata di piena così grande da distruggere 500 metri di argine, se il territorio era adeguatamente predisposto dalle opere di manutenzione a gestire l’acqua che è caduta non più di tante altre volte e se, come stanno lamentando in tanti in queste ore, sia vero che i cittadini siano stati informati in ritardo o solo a cose avvenute.

Il Comitato chiama tutte le realtà associative ed i cittadini dell’area del Metapontino e del Ginosino a coordinarsi ed indice due primi appuntamenti:
- questa sera (Lunedì 7 alle ore 18 a Vinosa nel piano superore della Banca popolare) assemblea pubblica
- Mercoledì 9 alle ore 18,30 assemblea interprovinciale a Metaponto Lido presso il Camping Internazionale

SINDACO GINOSA: FASE CRITICA SUPERATA - ''La situazione critica e' superata ma occorre l'aiuto di tutti per ritornare alla normalita'''. Cosi' il sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi dopo l'alluvione che il 2 marzo scorso ha duramente colpito Ginosa Marina, nel tarantino. Il primo cittadino ha sottolineato che gli sfollati, nell'immediatezza dell'emergenza, erano circa un 400-500. Oggi se ne contano circa 60 e sono sistemati in alberghi. Montanaro ha annunciato che valutera' se presentare un esposto alla procura. Intanto, da ieri a Ginosa Marina e' tornata ad essere erogata l'acqua potabile.

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