Barletta, speciale amministrative 2011: intervista a Pasquale Guerrieri (PD), candidato al consiglio comunale
di Nicola Ricchitelli. Un saluto a Giornale di Puglia a…, ospite del nostro speciale amministrative 2011 Pasquale Guerrieri, militante del Partito Democratico. Responsabile dell’Enaip – Consud, Guerrieri ricopre anche la vicepresidenza della sezione Acli di Barletta. Per l’esponente del Partito Democratico candidarsi significa avere il dovere di contribuire alla crescita dell’ambiente e del territorio nel quale si vive con l’obiettivo di migliorare quanto è stato realizzato, servendosi dell’esperienza quindi maturata nella società civile. Un'intervista ricca di contenuti e per alcuni versi forte – vedere la penultima domanda – come al solito è meglio non antiparvi nulla e vi lasciamo alla testimonianza raccolta.
D: Un saluto a Pasquale Guerrieri – candidato al consiglio comunale – da Giornale di Puglia. Signor Guerrieri, quali i motivi di questa sua candidatura: cosa ha da dare alla città di Barletta e alla politica? Quali le sue esperienze politiche che ha da mettere sul piatto a giustificazione della sua candidatura?
R:« Ho dato la mia adesione alla candidatura perché sono convinto che ogni cittadino deve dare il suo contributo alla crescita dell’ambiente e del territorio nel quale vive con l’ obiettivo di migliorare ancora quanto è stato realizzato fino a questo momento. Vivo e lavoro nell’ambito della formazione in quanto responsabile ENAIP-CONSUD e ricopro anche l’incarico di Vice Presidente della Sezione ACLI di Barletta, pertanto conosco benissimo le problematiche legate al lavoro giovanile, alla disoccupazione, alla flessibilità e al reinserimento lavorativo. Con una valida equipe di Formatori e miei collaboratori, organizzo Corsi di formazione sia finanziata e non, a tutti i livelli, da quella di base all’alta formazione, e nel mio ambito ho contribuito con la dovuta modestia a risolvere diversi problemi di natura occupazionale. Non mi permetterò mai di dire che a Barletta “non è stato fatto niente”, è assurdo essere disfattisti solo per propaganda elettoralistica, certo è, che la Barletta di 10 anni fa non è la Barletta di oggi, che è certamente migliore ed è sotto gli occhi di tutti ! Una analisi del cammino percorso ci induce alla riflessione su quanto fatto e soprattutto su quanto c’è ancora da fare, ed è chiaro a questo punto che l’esperienza di vita nella città e la conoscenza dei problemi sociali ad essa legati, crea nel “buon osservatore” la coscienza critica e una prospettiva verso il “meglio e bello”. La mia esperienza politica maturata in oltre 20 anni di partecipazione effettiva e da peones nei gruppi politici di riferimento cattolico-sociale, ha contribuito a far raggiungere alla mia formazione di appartenenza obiettivi politici positivamente tangibili, e tutt’ora sono continuamente impegnato nell’ambito del centro-sinistra quale dirigente del PD. L’esperienza politica mi ha insegnato, a non pretendere di essere il risolutore di tutte le problematiche, che una città come Barletta crea quotidianamente, ma penso che un barlettano autentico, a prescindere dall’appartenenza politica è una risorsa della città e deve essere sempre pronto a rendersi disponibile e collaborativo per ogni esigenza che la stessa città pone. E, riconoscendomi queste doti, non vedo perché non possa mettermi in gioco in prima persona e lavorare in una squadra, che spero partecipativa ad aiutare il prossimo Sindaco, che mi auguro ancora Maffei a continuare la progettazione avviata verso una risoluzione utile per tutti».
D: Signor Guerrieri, la prima campagna elettorale sarà da farsi, forse, prima di tutto tra l’elettorato del PD. In cosa si distingue Pasquale Guerrieri dagli altri candidati del PD?
R:« Il Partito Democratico è in continua evoluzione e trasformazione perché nasce dalla fusione di elementi provenienti da realtà politiche diverse, ideali diversi, storie diverse, e si sta avviando con tutti i problemi che ne derivano verso quell’equilibrio che porterà poi alla realizzazione degli obiettivi comuni. Fino a quando questo equilibrio non sarà raggiunto, è inevitabile che il confronto tra le varie anime dà origine anche a scambi vivaci. Io, certamente non mi sottraggo a questo confronto, nel quale non ho mai fatto mancare il mio contributo e la mia disponibilità, nel pieno rispetto delle persone, cercando di non esacerbare i toni e i comportamenti. Purtroppo come in tutte le realtà sociali, cioè dove arrivano tanti elementi diversi, c’è sempre chi cerca di sopravvalere sull’altro e in quel caso la schiettezza dei miei comportamenti può apparire intransigente. Il mio motto elettorale “disponibilità e collaborazione” basato sulla sensibilità e passione per la risoluzione di tutto quello che si presenta come problema, forse mi contraddistingue in maniera particolare dai miei amici e concorrenti a cui va tutto il mio rispetto, ma se tanti amici, che non ho mai saputo quantificare, mi hanno chiesto di entrare in campo, un motivo ci sarà, evidentemente hanno fiducia nella mia persona e questo mi spinge a rappresentarli e non deluderli».
D:· Il risultato delle primarie farebbe pensare alle prossime elezioni ad una partita già vinta. A suo modo di vedere è così? Quali sono gli avversari che potrebbero insidiare il risultato elettorale?
R:«Intanto il PD come Partito ha dimostrato alla coalizione di avere coraggio e determinazione, accettando la sfida delle Primarie, non sottraendosi al confronto richiesto dalle altre formazioni politiche, offrendo all’attenzione e alla valutazione della città, il progetto politico più valido e valutato positivamente dagli elettori del centrosinistra. E questa se mi permette è già una vittoria. Se poi il dato ottenuto con le Primarie dovesse riconfermarsi, allora vuol dire che il progetto politico al quale il Pd ha aderito incondizionatamente con Nicola Maffei sindaco, resterà il progetto che la Città ha approvato. Purtroppo l’esperienza mi ha insegnato, che in politica quello che è acquisito e certo oggi, può non esserlo più domani, basta poco per deludere le aspettative dell’elettorato, ma sono abbastanza ottimista e fiducioso in un sicuro successo, anche perché le Primarie hanno dimostrato il risveglio di un movimento di opinione, proiettato esclusivamente sulla figura del Sindaco Maffei, che ha smentito tutte le cassandre della vigilia valutando positivamente il lavoro compiuto negli ultimi cinque anni. Potrebbe ripetersi lo stesso evento, ne sono convinto, perché gli elettori hanno una dimensione ottica del problema Amministrazione, a volte, completamente diversa dal mero calcolo delle alleanze di bottega politica. Non vedo competitors di rilievo, rispetto alle posizioni raggiunte dall’attuale Sindaco, che ha dalla sua un Programma positivo e di gran lunga avviato, forse poco reclamizzato, ma come dice un vecchio proverbio “ chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia e non quello che trova”, mette secondo me il dubbio in un elettorato anche se sollecitato da tatticismi disfattisti che svalutano solo chi li costruisce e, secondo me, questo ai barlettani è noto».
D: Le due parole d’ordine con cui da più parti è stata apostrofata l’amministrazione Maffei sono state familismo e divisioni interne. Quale la sua opinione in merito? Quali le misure da adottare per risolvere queste due annose questioni?
R:«Credo che in riferimento al familismo, Nicola Maffei, nella seconda parte del suo primo mandato, è riuscito a dimostrare che questo problema rappresentava uno degli impedimenti, alla linearità dell’azione amministrativa da lui condotta e lo ha denunciato pubblicamente sulla stampa. Credo, che questo comportamento sia un buon inizio per il suo secondo mandato e io, nel caso di mia elezione, su questo punto sarò intransigente, impedirò con tutto me stesso che situazioni di questo tipo, che hanno imperato in amministrazione per generazioni, non trovino terreno fertile e si interrompano definitivamente. Per quanto attiene alle divisioni interne, sono convinto, come ho già detto precedentemente, che il Partito stia, comunque, trovando un equilibrio interno nel quale convergeranno a confronto tutte le varie sensibilità presenti, per raggiungere obiettivi comuni per migliorare l’assetto amministrativo della Città».
D: Signor Guerrieri, approfittiamo della sua intervista per parlare della questione lavoro, ma in modo particolare del suo impiego presso l’En.A.I.P.: può un corso di 1000 euro insegnare un lavoro?
R:«Ritengo la domanda capziosa e posta in maniera non corretta. Un corso di formazione che rilascia un attestato professionalmente qualificante, insegna un lavoro in funzione della quantità di ore didattiche di cui è formato (durata del corso) e non dal costo, che rimane un aspetto relativo, perché se un corso di approvazione e riconoscimento Regionale o Provinciale è per giunta finanziato, costa 0 Euro per chi lo frequenta, cioè è gratis e può anche avere una durata di 1.200 ore. Ci sono corsi invece, che sono soltanto autorizzati e riconosciuti dagli Enti locali, ma non finanziati, pertanto i frequentanti sono costretti a pagare le spese della realizzazione del corso stesso. Ci sono anche corsi autorizzati e in parte finanziati, per cui il costo a carico dei frequentanti si riduce notevolmente. Quando parliamo di costi, è chiaro che parliamo di copertura delle spese di pagamento insegnanti, di solito esperti esterni provenienti dal mondo del lavoro(aziende) o della Scuola e Università, che portano all’interno dei corsi tutta la loro esperienza, dei costi fissi e di gestione. Certamente un corso organizzato dall’Enaip o Consud che sono Enti Accreditati, che abbia come fine quello di insegnare un lavoro, è esattamente quello che fa! Nei nostri Uffici possiamo dimostrare in qualsiasi momento e a qualsiasi interlocutore, che abbiamo risolto problemi occupazionali, formando figure professionali nuove e modellate sulle esigenze del ns. territorio, dalle aziende a ns disposizione nelle attività di stage».
D: Signor Guerrieri, ad altri di solito chiedo di dare un voto alla amministrazione Maffei. A lei chiedo di dare un voto all’operato dei consiglieri del Pd.
R:«Certamente non sono stati l’esempio del comportamento politico ideale per chi fa squadra o sostiene il proprio Sindaco, c’è stata poco politica, molto soggettivismo e personalismi a volte al limite della decenza. I più furbi hanno coltivato il proprio orticello per crearsi consenso elettorale, gli sprovveduti si sono soltanto pavoneggiati con la nomina di Consigliere e il più delle volte, soprattutto nei momenti più delicati, risultavano assenti, come ci sono stati quelli che hanno tentato di sostituirsi al Sindaco con l’arma del ricatto».
D: Che campagna elettorale si aspetta? Pensare ad una sana campagna elettorale dove il fenomeno della compravendita del voto sia definitivamente estirpato, e dove contenuti e programmi siano protagonisti è forse un'utopia?
R:«Ma quali programmi e contenuti, da come si prospetta dalle prime battute, questa è una campagna dai toni già esacerbati e la compravendita dei voti è già in fase avanzata. Si regalano buste di pesce, spese nei supermercati, serate in discoteca e soldi, tanti soldi. Ancora una volta, voti comprati e venduti e si dimentica che, come nel rapporto commerciale, una volta pagato un voto, tra acquirente e venditore la relazione finisce, in quanto entrambi soddisfatti, non c’è un impegno successivo. E’ questa la piaga che porta a far diventare, una volta eletto, il Consigliere a credersi un’isola felice e indipendente…ha pagato tutto e non ha debiti con nessuno».
D: All’orizzonte si profilano parecchi candidati sindaci, ma sarà ben più numeroso l’esercito degli aspiranti al consiglio comunale. Vota Pasquale Guerrieri perché?
R:« Le rispondo con una dedica che un mio elettore ha postato su Facebook nella pagina: “VOGLIAMO PASQUALE GUERRIERI AL CONSIGLIO COMUNALE”. Chi è Pasquale Guerrieri per me: un amico, un uomo che si è messo in gioco scendendo in campo, un uomo che lo puoi guardare negli occhi e troverai solo verita', fiducia, saluto, si saluto quel saluto così semplice che oggi ha perso in quel semplice gesto la vera comunicazione. Pasquale non è il solito candidato, NO, ma un uomo come dicono le due frasi scritte sul santino: Disponibilita' e Collaborazione si
un uomo che non ha mai detto di NO sempre disponibile al dialogo al consiglio alla battuta e un uomo che ha sempre collaborato con la gente. Molte persone stanno conoscendo Pasquale Guerrieri e quello che dico io alla gente E' UN UOMO CHE ADESSO/DURANTE E DOPO prenderete l'ennesimo caffè insieme a lui».
D: Un saluto a Pasquale Guerrieri – candidato al consiglio comunale – da Giornale di Puglia. Signor Guerrieri, quali i motivi di questa sua candidatura: cosa ha da dare alla città di Barletta e alla politica? Quali le sue esperienze politiche che ha da mettere sul piatto a giustificazione della sua candidatura?
R:« Ho dato la mia adesione alla candidatura perché sono convinto che ogni cittadino deve dare il suo contributo alla crescita dell’ambiente e del territorio nel quale vive con l’ obiettivo di migliorare ancora quanto è stato realizzato fino a questo momento. Vivo e lavoro nell’ambito della formazione in quanto responsabile ENAIP-CONSUD e ricopro anche l’incarico di Vice Presidente della Sezione ACLI di Barletta, pertanto conosco benissimo le problematiche legate al lavoro giovanile, alla disoccupazione, alla flessibilità e al reinserimento lavorativo. Con una valida equipe di Formatori e miei collaboratori, organizzo Corsi di formazione sia finanziata e non, a tutti i livelli, da quella di base all’alta formazione, e nel mio ambito ho contribuito con la dovuta modestia a risolvere diversi problemi di natura occupazionale. Non mi permetterò mai di dire che a Barletta “non è stato fatto niente”, è assurdo essere disfattisti solo per propaganda elettoralistica, certo è, che la Barletta di 10 anni fa non è la Barletta di oggi, che è certamente migliore ed è sotto gli occhi di tutti ! Una analisi del cammino percorso ci induce alla riflessione su quanto fatto e soprattutto su quanto c’è ancora da fare, ed è chiaro a questo punto che l’esperienza di vita nella città e la conoscenza dei problemi sociali ad essa legati, crea nel “buon osservatore” la coscienza critica e una prospettiva verso il “meglio e bello”. La mia esperienza politica maturata in oltre 20 anni di partecipazione effettiva e da peones nei gruppi politici di riferimento cattolico-sociale, ha contribuito a far raggiungere alla mia formazione di appartenenza obiettivi politici positivamente tangibili, e tutt’ora sono continuamente impegnato nell’ambito del centro-sinistra quale dirigente del PD. L’esperienza politica mi ha insegnato, a non pretendere di essere il risolutore di tutte le problematiche, che una città come Barletta crea quotidianamente, ma penso che un barlettano autentico, a prescindere dall’appartenenza politica è una risorsa della città e deve essere sempre pronto a rendersi disponibile e collaborativo per ogni esigenza che la stessa città pone. E, riconoscendomi queste doti, non vedo perché non possa mettermi in gioco in prima persona e lavorare in una squadra, che spero partecipativa ad aiutare il prossimo Sindaco, che mi auguro ancora Maffei a continuare la progettazione avviata verso una risoluzione utile per tutti».
D: Signor Guerrieri, la prima campagna elettorale sarà da farsi, forse, prima di tutto tra l’elettorato del PD. In cosa si distingue Pasquale Guerrieri dagli altri candidati del PD?
R:« Il Partito Democratico è in continua evoluzione e trasformazione perché nasce dalla fusione di elementi provenienti da realtà politiche diverse, ideali diversi, storie diverse, e si sta avviando con tutti i problemi che ne derivano verso quell’equilibrio che porterà poi alla realizzazione degli obiettivi comuni. Fino a quando questo equilibrio non sarà raggiunto, è inevitabile che il confronto tra le varie anime dà origine anche a scambi vivaci. Io, certamente non mi sottraggo a questo confronto, nel quale non ho mai fatto mancare il mio contributo e la mia disponibilità, nel pieno rispetto delle persone, cercando di non esacerbare i toni e i comportamenti. Purtroppo come in tutte le realtà sociali, cioè dove arrivano tanti elementi diversi, c’è sempre chi cerca di sopravvalere sull’altro e in quel caso la schiettezza dei miei comportamenti può apparire intransigente. Il mio motto elettorale “disponibilità e collaborazione” basato sulla sensibilità e passione per la risoluzione di tutto quello che si presenta come problema, forse mi contraddistingue in maniera particolare dai miei amici e concorrenti a cui va tutto il mio rispetto, ma se tanti amici, che non ho mai saputo quantificare, mi hanno chiesto di entrare in campo, un motivo ci sarà, evidentemente hanno fiducia nella mia persona e questo mi spinge a rappresentarli e non deluderli».
D:· Il risultato delle primarie farebbe pensare alle prossime elezioni ad una partita già vinta. A suo modo di vedere è così? Quali sono gli avversari che potrebbero insidiare il risultato elettorale?
R:«Intanto il PD come Partito ha dimostrato alla coalizione di avere coraggio e determinazione, accettando la sfida delle Primarie, non sottraendosi al confronto richiesto dalle altre formazioni politiche, offrendo all’attenzione e alla valutazione della città, il progetto politico più valido e valutato positivamente dagli elettori del centrosinistra. E questa se mi permette è già una vittoria. Se poi il dato ottenuto con le Primarie dovesse riconfermarsi, allora vuol dire che il progetto politico al quale il Pd ha aderito incondizionatamente con Nicola Maffei sindaco, resterà il progetto che la Città ha approvato. Purtroppo l’esperienza mi ha insegnato, che in politica quello che è acquisito e certo oggi, può non esserlo più domani, basta poco per deludere le aspettative dell’elettorato, ma sono abbastanza ottimista e fiducioso in un sicuro successo, anche perché le Primarie hanno dimostrato il risveglio di un movimento di opinione, proiettato esclusivamente sulla figura del Sindaco Maffei, che ha smentito tutte le cassandre della vigilia valutando positivamente il lavoro compiuto negli ultimi cinque anni. Potrebbe ripetersi lo stesso evento, ne sono convinto, perché gli elettori hanno una dimensione ottica del problema Amministrazione, a volte, completamente diversa dal mero calcolo delle alleanze di bottega politica. Non vedo competitors di rilievo, rispetto alle posizioni raggiunte dall’attuale Sindaco, che ha dalla sua un Programma positivo e di gran lunga avviato, forse poco reclamizzato, ma come dice un vecchio proverbio “ chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia e non quello che trova”, mette secondo me il dubbio in un elettorato anche se sollecitato da tatticismi disfattisti che svalutano solo chi li costruisce e, secondo me, questo ai barlettani è noto».
D: Le due parole d’ordine con cui da più parti è stata apostrofata l’amministrazione Maffei sono state familismo e divisioni interne. Quale la sua opinione in merito? Quali le misure da adottare per risolvere queste due annose questioni?
R:«Credo che in riferimento al familismo, Nicola Maffei, nella seconda parte del suo primo mandato, è riuscito a dimostrare che questo problema rappresentava uno degli impedimenti, alla linearità dell’azione amministrativa da lui condotta e lo ha denunciato pubblicamente sulla stampa. Credo, che questo comportamento sia un buon inizio per il suo secondo mandato e io, nel caso di mia elezione, su questo punto sarò intransigente, impedirò con tutto me stesso che situazioni di questo tipo, che hanno imperato in amministrazione per generazioni, non trovino terreno fertile e si interrompano definitivamente. Per quanto attiene alle divisioni interne, sono convinto, come ho già detto precedentemente, che il Partito stia, comunque, trovando un equilibrio interno nel quale convergeranno a confronto tutte le varie sensibilità presenti, per raggiungere obiettivi comuni per migliorare l’assetto amministrativo della Città».
D: Signor Guerrieri, approfittiamo della sua intervista per parlare della questione lavoro, ma in modo particolare del suo impiego presso l’En.A.I.P.: può un corso di 1000 euro insegnare un lavoro?
R:«Ritengo la domanda capziosa e posta in maniera non corretta. Un corso di formazione che rilascia un attestato professionalmente qualificante, insegna un lavoro in funzione della quantità di ore didattiche di cui è formato (durata del corso) e non dal costo, che rimane un aspetto relativo, perché se un corso di approvazione e riconoscimento Regionale o Provinciale è per giunta finanziato, costa 0 Euro per chi lo frequenta, cioè è gratis e può anche avere una durata di 1.200 ore. Ci sono corsi invece, che sono soltanto autorizzati e riconosciuti dagli Enti locali, ma non finanziati, pertanto i frequentanti sono costretti a pagare le spese della realizzazione del corso stesso. Ci sono anche corsi autorizzati e in parte finanziati, per cui il costo a carico dei frequentanti si riduce notevolmente. Quando parliamo di costi, è chiaro che parliamo di copertura delle spese di pagamento insegnanti, di solito esperti esterni provenienti dal mondo del lavoro(aziende) o della Scuola e Università, che portano all’interno dei corsi tutta la loro esperienza, dei costi fissi e di gestione. Certamente un corso organizzato dall’Enaip o Consud che sono Enti Accreditati, che abbia come fine quello di insegnare un lavoro, è esattamente quello che fa! Nei nostri Uffici possiamo dimostrare in qualsiasi momento e a qualsiasi interlocutore, che abbiamo risolto problemi occupazionali, formando figure professionali nuove e modellate sulle esigenze del ns. territorio, dalle aziende a ns disposizione nelle attività di stage».
D: Signor Guerrieri, ad altri di solito chiedo di dare un voto alla amministrazione Maffei. A lei chiedo di dare un voto all’operato dei consiglieri del Pd.
R:«Certamente non sono stati l’esempio del comportamento politico ideale per chi fa squadra o sostiene il proprio Sindaco, c’è stata poco politica, molto soggettivismo e personalismi a volte al limite della decenza. I più furbi hanno coltivato il proprio orticello per crearsi consenso elettorale, gli sprovveduti si sono soltanto pavoneggiati con la nomina di Consigliere e il più delle volte, soprattutto nei momenti più delicati, risultavano assenti, come ci sono stati quelli che hanno tentato di sostituirsi al Sindaco con l’arma del ricatto».
D: Che campagna elettorale si aspetta? Pensare ad una sana campagna elettorale dove il fenomeno della compravendita del voto sia definitivamente estirpato, e dove contenuti e programmi siano protagonisti è forse un'utopia?
R:«Ma quali programmi e contenuti, da come si prospetta dalle prime battute, questa è una campagna dai toni già esacerbati e la compravendita dei voti è già in fase avanzata. Si regalano buste di pesce, spese nei supermercati, serate in discoteca e soldi, tanti soldi. Ancora una volta, voti comprati e venduti e si dimentica che, come nel rapporto commerciale, una volta pagato un voto, tra acquirente e venditore la relazione finisce, in quanto entrambi soddisfatti, non c’è un impegno successivo. E’ questa la piaga che porta a far diventare, una volta eletto, il Consigliere a credersi un’isola felice e indipendente…ha pagato tutto e non ha debiti con nessuno».
D: All’orizzonte si profilano parecchi candidati sindaci, ma sarà ben più numeroso l’esercito degli aspiranti al consiglio comunale. Vota Pasquale Guerrieri perché?
R:« Le rispondo con una dedica che un mio elettore ha postato su Facebook nella pagina: “VOGLIAMO PASQUALE GUERRIERI AL CONSIGLIO COMUNALE”. Chi è Pasquale Guerrieri per me: un amico, un uomo che si è messo in gioco scendendo in campo, un uomo che lo puoi guardare negli occhi e troverai solo verita', fiducia, saluto, si saluto quel saluto così semplice che oggi ha perso in quel semplice gesto la vera comunicazione. Pasquale non è il solito candidato, NO, ma un uomo come dicono le due frasi scritte sul santino: Disponibilita' e Collaborazione si
un uomo che non ha mai detto di NO sempre disponibile al dialogo al consiglio alla battuta e un uomo che ha sempre collaborato con la gente. Molte persone stanno conoscendo Pasquale Guerrieri e quello che dico io alla gente E' UN UOMO CHE ADESSO/DURANTE E DOPO prenderete l'ennesimo caffè insieme a lui».