Libri: 150° Italia, canti e poesie per un paese unito

di Vittorio Polito. L’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei, ha pubblicato per i tipi dell’Antica Tipografia dal 1876 di Roma, il volume, non in commercio, “Canti e poesie per un’Italia unita – dal 1821 al 1861”, a cura di Pierluigi Ridolfi e con la prefazione di Carlo Azeglio Ciampi.
Il volume riporta un po’ la cronologia e la storia degli avvenimenti che furono decisivi per l’Unità d’Italia, concentrati tra il 1821 ed il 1861, ed una ventina di odi, canti e poesie che riscossero il maggior successo popolare, scelte tra le centinaia pubblicate all’epoca.
Il volume è corredato da un CD con i 10 canti più celebri: La bandiera dei tre colori, Addio, mia bella addio, Inno militare, Coro del Nabucco, La bella Gigogin, La spigolatrice di Sapri, O Venezia, Inno di Garibaldi, Coro dei Lombardi alla prima crociata e Fratelli d’Italia. I canti sono interpretati dal Coro di voci bianche della Scuola Media Statale “V. Alfieri” di Roma, con la collaborazione del Coro giovanile “Vivaldi”, sotto la direzione del maestro Amedeo Scutiero.
Il curatore Pierluigi Ridolfi, ha incluso anche alcune canzoni, in dialetto siciliano, su Garibaldi, che testimoniano nella loro ingenuità la partecipazione popolare all’impresa dei Mille nel 1860.
Per Carlo Azeglio Ciampi, «Questa piccola raccolta si propone come contributo per dare conto del clima di sentimenti, di passioni, di aspirazioni che fecero da sfondo al quadro risorgimentale. Oggi, che con un sentimento di distratta condiscendenza, quando non di aperta contrarietà, si guarda da alcuni all’appuntamento del 2011, e al suo significato, “è cosa buona e giusta” riproporre, in ogni sua espressione, lo spirito degli ideali del Risorgimento. Sono ideali e valori ancora vivi. Sono incisi nel marmo, sul frontone del Vittoriano: “all’unità della Patria”, “alla libertà dei cittadini”, quali fondamenti della Repubblica».
Lo stesso Carlo Azeglio Ciampi, nel corso della sua Presidenza della Repubblica, mentre celebrava il 140° anniversario dell’Unità d’Italia, così si esprimeva: «Adoperiamoci perché in ogni famiglia, in ogni casa, ci sia un tricolore a testimoniare i sentimenti che ci uniscono fin dai giorni del glorioso Risorgimento. Il tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e della propria civiltà».

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