Consiglio: approvato ddl modifiche Piano Casa

BARI. Approvato stamane in Consiglio regionale pugliese il disegno di legge sulle modifiche al Piano Casa. “La Quinta commissione ha portato a compimento un importante lavoro legislativo che darà slancio e sostegno al settore edilizio e all’economia in generale. Si attende la discussione in aula". E‘ il commento dei consiglieri della Puglia per Vendola, Giovanni Brigante e Francesco Laddomada componenti della V Commissione.
“Un testo di legge che ha trovato piena condivisione in Commissione, hanno aggiunto i consiglieri, anche grazie al lavoro di concertazione e consultazione dell’assessore Angela Barbanente che ha recepito e apportato al testo modifiche proposte anche dall’ANCI e dall’Ance. Il ddl presto sarà uno strumento che consentirà ai cittadini di accedere più agevolmente al mercato immobiliare migliorando nel contempo la qualità architettonica, ambientale e paesaggistica del territorio”.
Per il consigliere regionale del Pdl Pietro Lospinuso “quando il Presidente Berlusconi lanciò l’idea del piano-casa, ossia di un aumento di volumetria di edifici esistenti che avrebbe dato respiro alle attività edilizie senza danni agli assetti urbanistici, iniziò una campagna di interdizione che, per esempio, impedì alla Conferenza Stato-Regioni di concordare un decreto attuativo che lo avrebbe varato concretamente. Poi le Regioni, Puglia compresa, fecero di testa loro, di fatto vanificando l’idea con vincoli e paletti spesso insormontabili. Oggi, mentre il Governo nazionale sta riaprendo la pratica per farla finalmente decollare, apprendiamo da tutti che aveva ragione Berlusconi e che aveva sbagliato anche la Regione Puglia a mettersi di fatto di traverso ad una buona idea, che dava sollievo al tempo stesso a legittime aspettative dei cittadini ed all’economia nel suo complesso.
Non possiamo non esserne contenti, anche se verificheremo se sarà possibile apportare ulteriori miglioramenti ad una normativa già ampiamente migliore di quella che non ha funzionato.
Comunque, meglio tardi che mai”.