Elezioni: il doppiogiochismo dell'Udc, ovvero la politica dei due forni

di Nicola Zuccaro. Vincere ora col centro-destra, come nel caso di Casamassima, ora col centro-sinistra, come nel caso di San Giovanni Rotondo. E' stato questo il dato più caratteristico del ballottaggio per le Amministrative 2011 in Puglia. A determinarlo è stata l'Udc. Eccezion fatta per San Marco in Lamis dove a spuntarla è stato Angelo Cera che ha corso da solo sotto l'insegna dello scudo crociato, nel resto del Tacco d'Italia il partito di Casini e Cesa ha vinto, come in alcuni casi ha perso, schierandosi a sinistra come a destra con la funzione, legittima dal punto di vista del "bilanciamento centrista", di rafforzare l'ala moderata per evitare quelle derive radicali o estremiste, ma allo stesso tempo demagogica in chiave elettorale perchè l'obiettivo resta uno solo: salire al potere per occupare le poltrone e i posti che contano.
Una strategia che rievoca la politica dei due forni egregiamente eredidata alla luce dei recenti risultati da quella che un tempo era la Democrazia Cristiana. Una strategia, che, di fronte a quel bipolarismo radicato anche nella testa dell'elettorato pugliese, continua a non essere convicente ai notisti della politica i quali continuano a porgersi e a porgere agli elettori la seguente domanda: l'Udc dove sta e con chi sta? Con la sinistra o con la destra?
La risposta, per quanto provvisoria a questa domanda, sta nel mezzo, ossia in quell'elettorato moderato che nella cabina applica il criterio del discernimento.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto