"Tourpolitik” a Trinitapoli, intervista a Pasquale Lamacchia (Sel)
di Nicola Ricchitelli. Prosegue con Pasquale Lamacchia – consigliere comunale Sel - il nostro “Tourpolitik” intrapreso giĆ da qualche giorno con Donato Piccinino. Tanti i temi affrontati sullo sfondo di una Trinitapoli per la prima volta conquistata dal centrodestra dell’avv. Francesco Difeo.
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Pasquale Lamacchia – consigliere comunale – signor Lamacchia qual ĆØ la situazione del centro sinistra di Trinitapoli dopo la recente tornata elettorale viste le divisioni che la contraddistinguono?
R:« Le divisioni possono essere superate se i partiti tornano ad essere "democratici" nel vero senso della parola a cominciare proprio dal PD. Aver abbandonato per anni il dibattito interno e aver inseguito una logica di esclusione per evitare il confronto sui grandi temi della nostra cittĆ come il
Bilancio, le politiche energetiche, e la gestione affaristica del potere ha provocato danni che si protrarranno nel tempo.E' ora che si ripristini la democrazia interna dei partiti e in particolar modo del PD vista la grande voglia di cambiamento dei cittadini di Trinitapoli, altrimenti ci vorranno molti anni per tornare a governare la nostra cittĆ ».
D: Quale la ricetta per ricomporre il centrosinistra cittadino e quindi la frattura con il Pd?
R:«Bisogna ricominciare da un grande momento di democrazia per favorire la partecipazione dei giovani e di tutte le persone di buona volontĆ che vogliono dare il loro contributo in termini concreti al dibattito politico per individuare una strada comune indispensabile per l'unitĆ del centro sinistra.
Serve unitĆ per contrastare l'attuale amministrazione di centro destra con un opposizione ferma che sia in grado di delineare un'idea alternativa di sviluppo e di buona amministrazione per la nostra cittĆ ».
D: E' arcinota la sua posizione contro l’ex sindaco Digennaro e contro il Pd. Cosa non ĆØ funzionato nella scorsa consigliatura? A cosa si deve la perenne lotta intestina con i vertici del Pd?
R:« La gestione affaristica del potere, la logica dell'esclusione al fine di rifiutare un'idea alternativa alle questioni, la mancanza di sintonia con i cittadini, la superficialitĆ con cui si affrontavano i problemi, la mancanza di una prospettiva di sviluppo ha messo in ginocchio il nostro Comune e oggi questo ĆØ confermato per esempio dall'Ass. Tedesco, esponente di spicco del PD allora, attualmente in Giunta con la nuova Amministrazione Di Feo.Non c'ĆØ una lotta intestina nel PD, perchĆØ ritengo che il PD a Trinitapoli non ĆØ mai nato; un vero momento di partecipazione e di riorganizzazione consentirebbe di ripartire con nuovo vigore e nuova linfa».
D: In alcune dichiarazioni post-elezioni da parte sua e del consigliere regionale Sannicandro ĆØ stato indicato in Ruggiero Mennea la causa della sconfitta del centrosinistra. E' davvero lui il problema per il Pd e per il centrosinistra tutto?
R:«Credo, più che altro, che la logica dei "clan", dei "gruppi" che chiamano "aree" abbia lacerato il PD della Bat fino a trasformarlo in un piccolo partito che non ĆØ in grado di fare sintesi e superare le divisioni interne. Il patrimonio che ĆØ stato consegnato al PD dai grandi partiti fondatori ĆØ stato
dilapidato in pochi anni e forse ĆØ il momento di riflettere seriamente sulle responsabilitĆ abbandonando ipocrisie e logiche opportunistico-personali».
D: Il responso delle urne può dirsi una vittoria del centrodestra o piuttosto una sconfitta del centro sinistra?
R:« Si tratta di una sconfitta del Centro Sinistra, incapace di confrontarsi e mettere in campo le migliori soluzioni per porre argine ad una destra avventuriera che ha opportunisticamente imbarcato i trasformisti dell'ultima ora e che dopo aver condotto una campagna elettorale spregiudicata ora ĆØ al potere».
D: Quanto ha influito la stampa locale nella tornata elettorale appena conclusa?
R:« Molto poco, perchĆØ il metodo del contatto diretto con i cittadini ĆØ sempre quello più efficace. Tra i giovani, i social network e la rete ha rappresentato una novitĆ per quanto riguarda l'informazione e la comunicazione politica».
D: Signor Lamacchia, passiamo al discorso referendum. Trinitapoli assieme a Margherita – detentrice della maglia nera – ĆØ stata tra le cittĆ che non ha raggiunto il quorum. Come si spiega ciò?
R:« La mancanza di organizzazione dei partiti del Centro - Sinistra che non hanno creduto fin dall'inizio ai referendum e la disinformazione hanno contribuito ad avere un pessimo risultato. Ma credo che abbia influito, principalmente, il dibattito politico locale che ha preso il sopravvento su quello referendario. Molti politici di Trinitapoli, da buoni provinciali, hanno preferito parlare di
altro».
D: Quale sarĆ la sua azione politica in consiglio comunale? Ma, soprattutto, quale futuro per il centrosinistra trinitapolese?
R:« Il controllo sugli atti amministrativi e sull'azione di governo del Sindaco e della Giunta rientra tra i doveri del consigliere comunale. A seguito dell'attribuzione di molte deleghe ai consiglieri si ĆØ ridotto il numero di quelli che effettivamente svolgeranno il compito di controllo, come previsto
per legge, e quindi ĆØ stata snaturata la funzione del Consiglio Comunale che con la riduzione ĆØ diventato sempre meno prestigioso. Quindi sarĆ un compito ancora più gravoso per me e per il mio gruppo consiliare. Il Bilancio, la Trasparenza degli atti amministrativi e la legalitĆ saranno i temi più importanti da affrontare. Spero che il centro sinistra ritrovi l'unitĆ e possa tornare alla guida della nostra cittĆ con un alternativa seria di personalitĆ e programmi».
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Pasquale Lamacchia – consigliere comunale – signor Lamacchia qual ĆØ la situazione del centro sinistra di Trinitapoli dopo la recente tornata elettorale viste le divisioni che la contraddistinguono?
R:« Le divisioni possono essere superate se i partiti tornano ad essere "democratici" nel vero senso della parola a cominciare proprio dal PD. Aver abbandonato per anni il dibattito interno e aver inseguito una logica di esclusione per evitare il confronto sui grandi temi della nostra cittĆ come il
Bilancio, le politiche energetiche, e la gestione affaristica del potere ha provocato danni che si protrarranno nel tempo.E' ora che si ripristini la democrazia interna dei partiti e in particolar modo del PD vista la grande voglia di cambiamento dei cittadini di Trinitapoli, altrimenti ci vorranno molti anni per tornare a governare la nostra cittĆ ».
D: Quale la ricetta per ricomporre il centrosinistra cittadino e quindi la frattura con il Pd?
R:«Bisogna ricominciare da un grande momento di democrazia per favorire la partecipazione dei giovani e di tutte le persone di buona volontĆ che vogliono dare il loro contributo in termini concreti al dibattito politico per individuare una strada comune indispensabile per l'unitĆ del centro sinistra.
Serve unitĆ per contrastare l'attuale amministrazione di centro destra con un opposizione ferma che sia in grado di delineare un'idea alternativa di sviluppo e di buona amministrazione per la nostra cittĆ ».
D: E' arcinota la sua posizione contro l’ex sindaco Digennaro e contro il Pd. Cosa non ĆØ funzionato nella scorsa consigliatura? A cosa si deve la perenne lotta intestina con i vertici del Pd?
R:« La gestione affaristica del potere, la logica dell'esclusione al fine di rifiutare un'idea alternativa alle questioni, la mancanza di sintonia con i cittadini, la superficialitĆ con cui si affrontavano i problemi, la mancanza di una prospettiva di sviluppo ha messo in ginocchio il nostro Comune e oggi questo ĆØ confermato per esempio dall'Ass. Tedesco, esponente di spicco del PD allora, attualmente in Giunta con la nuova Amministrazione Di Feo.Non c'ĆØ una lotta intestina nel PD, perchĆØ ritengo che il PD a Trinitapoli non ĆØ mai nato; un vero momento di partecipazione e di riorganizzazione consentirebbe di ripartire con nuovo vigore e nuova linfa».
D: In alcune dichiarazioni post-elezioni da parte sua e del consigliere regionale Sannicandro ĆØ stato indicato in Ruggiero Mennea la causa della sconfitta del centrosinistra. E' davvero lui il problema per il Pd e per il centrosinistra tutto?
R:«Credo, più che altro, che la logica dei "clan", dei "gruppi" che chiamano "aree" abbia lacerato il PD della Bat fino a trasformarlo in un piccolo partito che non ĆØ in grado di fare sintesi e superare le divisioni interne. Il patrimonio che ĆØ stato consegnato al PD dai grandi partiti fondatori ĆØ stato
dilapidato in pochi anni e forse ĆØ il momento di riflettere seriamente sulle responsabilitĆ abbandonando ipocrisie e logiche opportunistico-personali».
D: Il responso delle urne può dirsi una vittoria del centrodestra o piuttosto una sconfitta del centro sinistra?
R:« Si tratta di una sconfitta del Centro Sinistra, incapace di confrontarsi e mettere in campo le migliori soluzioni per porre argine ad una destra avventuriera che ha opportunisticamente imbarcato i trasformisti dell'ultima ora e che dopo aver condotto una campagna elettorale spregiudicata ora ĆØ al potere».
D: Quanto ha influito la stampa locale nella tornata elettorale appena conclusa?
R:« Molto poco, perchĆØ il metodo del contatto diretto con i cittadini ĆØ sempre quello più efficace. Tra i giovani, i social network e la rete ha rappresentato una novitĆ per quanto riguarda l'informazione e la comunicazione politica».
D: Signor Lamacchia, passiamo al discorso referendum. Trinitapoli assieme a Margherita – detentrice della maglia nera – ĆØ stata tra le cittĆ che non ha raggiunto il quorum. Come si spiega ciò?
R:« La mancanza di organizzazione dei partiti del Centro - Sinistra che non hanno creduto fin dall'inizio ai referendum e la disinformazione hanno contribuito ad avere un pessimo risultato. Ma credo che abbia influito, principalmente, il dibattito politico locale che ha preso il sopravvento su quello referendario. Molti politici di Trinitapoli, da buoni provinciali, hanno preferito parlare di
altro».
D: Quale sarĆ la sua azione politica in consiglio comunale? Ma, soprattutto, quale futuro per il centrosinistra trinitapolese?
R:« Il controllo sugli atti amministrativi e sull'azione di governo del Sindaco e della Giunta rientra tra i doveri del consigliere comunale. A seguito dell'attribuzione di molte deleghe ai consiglieri si ĆØ ridotto il numero di quelli che effettivamente svolgeranno il compito di controllo, come previsto
per legge, e quindi ĆØ stata snaturata la funzione del Consiglio Comunale che con la riduzione ĆØ diventato sempre meno prestigioso. Quindi sarĆ un compito ancora più gravoso per me e per il mio gruppo consiliare. Il Bilancio, la Trasparenza degli atti amministrativi e la legalitĆ saranno i temi più importanti da affrontare. Spero che il centro sinistra ritrovi l'unitĆ e possa tornare alla guida della nostra cittĆ con un alternativa seria di personalitĆ e programmi».
