Governo: per il Cav c'è il problema del rimpasto, l'altolà di Napolitano
ROMA. Con l'approvazione della manovra economica oggi da parte della Camera, che serve a mettere in sicurezza l'economia nazionale dalle speculazioni internazionali e delle Borse grazie al record dei tempi della sua approvazione, da lunedi' i rapporti tra maggioranza e opposizione dovrebbero tornare alla loro fisiologia.
Pd, Terzo polo e Idv hanno dato prova di responsabilita' evitando di ritardare il via libera alla manovra - come chiesto con forza dal presidente Giorgio Napolitano - ma non otterranno ne' il governo istituzionale, ne' le elezioni anticipate. Silvio Berlusconi, secondo le indiscrezioni, sarebbe gia' impegnato a definire la ''operazione rimpasto''.
Il premier dovrebbe fare la sua comparsa a Montecitorio questa mattina per assistere al voto sulla manovra, dopo che nell'ultima settimana ha tenuto un basso profilo: un'unica dichiarazione a favore del dialogo con l'opposizione sui provvedimenti economici. Ieri ha perfino rinunciato a partecipare ai funerali di Stato del caporalmaggiore della Folgore Roberto Marchini, ucciso martedi' scorso in Afghanistan, dopo aver annullato la visita a Belgrado per un vertice bilaterale con il presidente serbo Boris Tadic.
L'operazione rimpasto e' motivata da Berlusconi da alcune urgenze. Angelino Alfano dovrebbe dimettersi la prossima settimana da guardasigilli per assumere a tempo pieno il ruolo di segretario del Pdl. Dal dicembre 2010 e' vuota la poltrona di ministro delle Politiche comunitarie. Le due caselle da riempire potrebbero favorire altri cambiamenti nell'esecutivo. E poi c'e' il problema di Saverio Romano, ministro dell'Agricoltura, su cui pende l'ombra del rinvio a giudizio chiesto dalla Procura di Palermo per concorso in associazione mafiosa.
Le voci sul possibile rimpasto non sono piaciute al presidente Napolitano, in visita ufficiale a Zagabria, che ha bocciato il ''toto nomine'' con una secca dichiarazione ribalzata sui Tg e i Gr: ''Non sono seri tutti questi accenni al totoministri. Io non ho ricevuto alcuna proposta dal presidente del Consiglio. Si tira in ballo perfino il ministro Frattini che mi accompagna in questa visita''.
Un altro passaggio delle dichiarazioni del Capo dello Stato sulla manovra economica ha attratto l'attenzione: ''Sono convinto che anche per il futuro prossimo occorreranno in altri momenti prove di coesione. Riuscire a realizzarle dipendera' da tutti. Politicamente dipendera' sia dall'opposizione sia dalla maggioranza, e socialmente e istituzionalmente da tutte le realta' sociali e istituzionali che contano nel paese''.
Pd, Terzo polo e Idv hanno dato prova di responsabilita' evitando di ritardare il via libera alla manovra - come chiesto con forza dal presidente Giorgio Napolitano - ma non otterranno ne' il governo istituzionale, ne' le elezioni anticipate. Silvio Berlusconi, secondo le indiscrezioni, sarebbe gia' impegnato a definire la ''operazione rimpasto''.
Il premier dovrebbe fare la sua comparsa a Montecitorio questa mattina per assistere al voto sulla manovra, dopo che nell'ultima settimana ha tenuto un basso profilo: un'unica dichiarazione a favore del dialogo con l'opposizione sui provvedimenti economici. Ieri ha perfino rinunciato a partecipare ai funerali di Stato del caporalmaggiore della Folgore Roberto Marchini, ucciso martedi' scorso in Afghanistan, dopo aver annullato la visita a Belgrado per un vertice bilaterale con il presidente serbo Boris Tadic.
L'operazione rimpasto e' motivata da Berlusconi da alcune urgenze. Angelino Alfano dovrebbe dimettersi la prossima settimana da guardasigilli per assumere a tempo pieno il ruolo di segretario del Pdl. Dal dicembre 2010 e' vuota la poltrona di ministro delle Politiche comunitarie. Le due caselle da riempire potrebbero favorire altri cambiamenti nell'esecutivo. E poi c'e' il problema di Saverio Romano, ministro dell'Agricoltura, su cui pende l'ombra del rinvio a giudizio chiesto dalla Procura di Palermo per concorso in associazione mafiosa.
Le voci sul possibile rimpasto non sono piaciute al presidente Napolitano, in visita ufficiale a Zagabria, che ha bocciato il ''toto nomine'' con una secca dichiarazione ribalzata sui Tg e i Gr: ''Non sono seri tutti questi accenni al totoministri. Io non ho ricevuto alcuna proposta dal presidente del Consiglio. Si tira in ballo perfino il ministro Frattini che mi accompagna in questa visita''.
Un altro passaggio delle dichiarazioni del Capo dello Stato sulla manovra economica ha attratto l'attenzione: ''Sono convinto che anche per il futuro prossimo occorreranno in altri momenti prove di coesione. Riuscire a realizzarle dipendera' da tutti. Politicamente dipendera' sia dall'opposizione sia dalla maggioranza, e socialmente e istituzionalmente da tutte le realta' sociali e istituzionali che contano nel paese''.
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