Insegnava a disabile chiusa a chiave in aula barese. Provveditore, vicenda incredibile

BARI. Una storia che ha dell'incredibile da Bari. Una insegnante di sostegno di un istituto superiore di Bari sarebbe stata costretta per tutto l'anno scolastico, su disposizione della preside, ad occuparsi di un alunno disabile, affetto da autismo, chiusa a chiave in un'aula diversa da quella della classe di appartenenza dello studente. Il caso e' stato sollevato dal provveditore agli studi di Bari, Giovanni Lacoppola, che domani inviera' una segnalazione agli organi competenti. La notizia e' pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno nell'edizione di Bari.

PROVVEDITORE : VICENDA INCREDIBILE - "E' una vicenda che ha dell'incredibile", spiega il provveditore Giovanni Lacoppola al Corriere. "Quando mi e' stata riferita, davvero non ho voluto crederci. Non e' concepibile trattare un disabile in questa maniera". Il ragazzo e' affetto da autismo e frequenta un istituto superiore della citta' di Bari. A raccontare il caso al dirigente dell'ufficio scolastico provinciale e' stata la docente.
"L'insegnante si e' ritenuta reclusa dalla dirigente di questa scuola", prosegue Lacoppola. "Per di piu', la dirigente in questione avrebbe imposto alla docente di chiudere a chiave la porta dell'aula per evitare che l'alunno potesse uscire e dirigersi altrove in maniera incontrollabile".
All'insegnante sarebbe stato imposto anche di provvedere all'assistenza dell'alunno: sarebbe quindi stata costretta a lasciare lo studente in aula, chiuso all'interno della classe, ogni volta che doveva allontanarsi, ad esempio, per provvedere alla pulizia del ragazzo, affetto da problemi di incontinenza. In base ad un accordo con i genitori, l'insegnante ha dovuto trascorrere del tempo con il ragazzo anche in orario extracurriculare, accompagnandolo in un centro commerciale e ai giardini pubblici.