Greco: precari Asl in scadenza, basta con le soluzioni-tampone


BARI. «Sono passati otto mesi da quando abbiamo chiesto che le Asl attivassero i percorsi amministrativi per la revisione delle piante organiche, ma a giudicare da ciò che scrive la "Gazzetta del Mezzogiorno" poco o niente è stato fatto, se è vero che ci troviamo oggi per il personale paramedico in una situazione analoga a quella affrontata (male) nel marzo scorso quando in scadenza erano i contratti dei medici assunti a tempo determinato». Lo dichiara il coordinatore regionale della Puglia prima di tutto, Salvatore Greco.
«La Corte costituzionale – ricorda Greco – ha bocciato a più riprese le iniziative demagogiche del centrosinistra su stabilizzazioni e internalizzazioni: provvedimenti che dovevano servire a sostenere la retorica del posto fisso per tutti anziché le buone prassi di sanità e assistenza pubblica». «Ora sono in scadenza molte centinaia di contratti – prosegue il consigliere regionale – e riprende puntuale la rincorsa a provvedimenti-tampone che salvino il salvabile, con inevitabile incertezza e disagio per i lavoratori precari e le relative famiglie».
«In verità – argomenta Greco – la soluzione definitiva sarebbe a portata di mano e neppure troppo difficilmente percorribile: si tratta di (ri)definire le piante organiche, anche alla luce dei tagli di ospedali, reparti e posti letto recentemente operati, e attraverso queste poter definire la aliquota di personale sanitario indispensabile al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Dopodiché nessuna legge o governo, tanto meno questo governo nazionale di centrodestra, da sempre attento a questi temi, potranno impedire nuove assunzioni o rinnovi di contratto indispensabili per garantire il diritto alla salute dei cittadini».
«Il tempo passato nell'inerzia – conclude Greco – evidentemente non ha risolto le questioni sul tavolo: anzi, il Piano di rientro ha avuto ripercussioni sulle piante organiche degli ospedali, che non sono state adeguate, e inevitabili ricadute sui livelli occupazionali, che si sono uniti al già grave problema dei numeri imponenti relativi al personale precario col contratto in scadenza: ancora una volta, confermiamo la nostra disponibilità a discutere e a contribuire responsabilmente, ma chiediamo che si smetta di cucire toppe peggiori dei buchi e si guardi innanzitutto alla domanda di salute e assistenza dei pugliesi».