Sarah: al via udienza a Taranto, 13 gli indagati


TARANTO. Inizia stamani a Taranto l'udienza preliminare a carico dei 13 indagati, a vario titolo, per la scomparsa e la morte di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana, in provincia di Taranto, uccisa il 26 agosto dello scorso anno, il cui corpo fu scoperto in un pozzo nelle campagne alla periferia del paese dopo 43 giorni di vane ricerche. Accusate di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona, soppressione di cadavere, furto aggravato e calunnia, sono Cosima e Sabrina Misseri, madre e figlia, rispettivamente zia e cugina di Sarah, che sono gia' giunte a Palazzo di Giustizia a bordo di un furgone della Polizia Penitenziaria. Le due donne da una ventina di giorni condividono la stessa cella nella sezione femminile del carcere tarantino. Anche la madre di Sarah Scazzi, Concetta Serrano, sorella di Cosima Misseri, e' presente stamane al processo, entrata nel palazzo di Giustizia da un ingresso secondario. Secondo l'accusa, Cosima e Sabrina Misseri sequestrarono Sarah che fu successivamente strangolata nella loro abitazione. La quindicenne era scomparsa il 26 agosto dell'anno scorso mentre si stava recando al mare con la cugina. il 26 settembre lo zio, Michele Misseri, marito di Cosima, fa ritrovare il telefonino della ragazzina ma messo alle strette dagli investigatori, il 6 ottobre fa ritrovare il cadavere gettato in pozzo cisterna. Il 15 ottobre zio Michele chiama in causa la figlia Sabrina, in una lunga sequenza di confessioni e ritrattazioni che portano all'arresto di Sabrina e il 29 maggio scorso della madre di questa, Cosima. Il 30 maggio zio Michele viene scarcerato ed il 29 luglio la Procura Tarantina chiede il rinvio a giudizio oltre che delle due donna anche di Michele Misseri, del fratello di questi ed un nipote per soppressione di cadavere. Oltre a loro e' stato chiesto il rinvio a giudizio per quattro legali accusati a vario titolo di favoreggiamento, intralcio alla giustizia, distruzione di atti veri e infedele patrocinio, nonche' cinque parenti del fioraio di Avetrana che prima avrebbe parlato del sequestro per poi ritrattare. La posizione del fioraio e' stata peraltro stralciata.