"Paola Caputo morta per soffocamento"

LECCE. Decesso per soffocamento. Questo il primo risultato dell’autopsia sul corpo di Paola Caputo, la studentessa leccese di 23 anni morta venerdì notte a Roma durante un gioco erotico fatale, lo shibari, svoltosi in un garage dell’Agenzia delle entrate del quartiere della Bufalotta.
L’esame autoptico è stato effettuato dal professor Giorgio Bolino docente di Medicina legale all’università romana de 'La Sapienza'. Soter Mulè, l’ingegnere di 42 anni che aveva legato la ragazza e la sua amica Federica (ora in coma farmacologico) è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio colposo. Ulteriori esami tossicologici sono stati affidati al medico legale Felice Rosati, con risultati che dovrebbero essere consegnati entro 60 giorni. Tali esami stabiliranno con precisione le cause che hanno portato al soffocamento della Caputo e l’eventuale presenza nel sangue e nei tessuti di droghe e alcol. Gli avvocati della famiglia, Francesca Conte e Maria Calise, hanno diffuso una nota nella quale affermano che “la famiglia chiede con forza il rispetto della 'memoria' della giovane Paola Caputo, che non può e non deve essere offuscata dalle dichiarazioni di parte (e ci si consenta: di comodo) dell'ing.Mulè”. Per le due legali, “la verità processuale saprà chiarire come la giovane Paola sia stata vittima di un 'gioco' più grande di lei e sicuramente da altri orchestrato”. Secondo il gip comunque, da parte di Mulè “non c'è stato alcun comportamento di prevaricazione, di minaccia o di costrizione per indurre le due vittime ad accettare di essere legate". Tuttavia si è trattato di “una gravissima imprudenza contrassegnata dall’aver dato corso a una pratica in cui egli stesso si definisce poco esperto e oggettivamente rischiosa”. Un'azione “che non prevedeva - scrive ancora il gip - alcun effetto di sollevamento mediante la corda al collo delle due ragazze”. I funerali di Paola dovrebbero svolgersi domani nella chiesa della Madonna del Carmelo.
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