“Un saluto da Giornale di Puglia a… Barbara Tabita”: dalla “Garbatella” al Sudafrica sino all’amore per il Teatro
di Nicola Ricchitelli. Girovagando nel famoso quartiere romano della “Garbatella” che ha dato i natali alla famiglia più famosa e gettonata della tv, “I Cesaroni”, quest’oggi incontriamo una delle pretendenti al cuore di Giulio Cesaroni – alias Claudio Amendola – nonché Olga, interpretata dall’irresistibile Barbara Tabita.Con l’attrice sicula, una chiacchierata come sempre all’insegna dei ricordi, dalle prime esperienze nel mondo del teatro, suo primo ed in dimenticato amore: «Per me il teatro ha qualcosa di sacro, ed ogni volta che sta per aprirsi il sipario il cuore batte forte che sembra stia scoppiando poi appena entri in scena ti senti felice e serena», non dimenticando i momenti meno felici legati al periodo in cui l’attrice ha affrontato problemi di forma fisica.
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Barbara Tabita. Barbara nei “I Cesaroni 4” ti avevamo lasciata che litigavi con tua sorella Emma – interpretata da Marta Zoffoli – per Claudio Amendola, mentre Lucia – ex moglie di Giulio interpretata da Elena Sofia Ricci – vi faceva il suo ritorno… poi? Cosa ci puoi anticipare?
R:« Lucia si riprende il marito, più di questo non posso dirti, solo che sia io che mia sorella non saremo nella quinta serie».
D: Cosa ti piace di Olga personaggio da te interpretato nei “I Cesaroni”? Cosa vi accomuna?
R:« Di Olga ho amato la vitalità, il non buttarsi mai giù, ma oltre questo non abbiamo molto in comune, lei è una donna poco stabile nei sentimenti ed una mamma un po’ casinista ed assente, io ho altri punti di riferimento, vedo la famiglia come il principio fondamentale della mia vita ed infatti sono felicemente sposata da 4 anni».
D: Barbara, il tuo arrivo alla “Garbatella” può dirsi la definitiva consacrazione per la tua carriera artistica?
R:« Non credo ancora in nessuna consacrazione anche perché nel nostro mestiere un giorno puoi essere alle stelle ed il giorno dopo nel dimenticatoio, io ho i piedi ben piantati a terra e ho vissuto questa occasione come un esperienza nuova che poteva arricchirmi sia come artista che come donna, stessa storia per il cinepanettone, io credo che un artista non deve mai credersi arrivato da
nessuna parte ma deve sempre mantenere un briciolo di sana insoddisfazione e curiosità per volersi sempre buttare in nuovi progetti».
D: Altra tappa fondamentale per la tua carriera artistica è stato il cine pattone “Natale in Sudafrica” girato nel 2010. Come hai vissuto quell’esperienza?
R:« Il film in Africa è stata un esperienza unica irripetibile, 2 mesi in Sudafrica in compagnia di Christian Desica, Max Tortora, Serena Autieri, Giorgio Panariello, Belen, Ghini, Neri Parenti, la famiglia De laurentis in mezzo alla savana in scenari incredibili e poi a Cape Town una città da sogno che vi invito a visitare resterete senza parole...».
D: Da Neri Parenti a Pieraccioni, da Salemme a Roberto Burchielli, tanti i registi con cui hai collaborato. A quale sei rimasta maggiormente legata?
R:« Il regista a cui sono più legata non c’è perché con ognuno a suo modo e con i suoi tempi non ci siamo mai più persi di vista, sono tutte persone a cui voglio molto bene e ci tengo ad aggiungere anche Ficarra e Picone, tutti quelli nominati sono persone molto care per me».
D: Il tuo grande amore può dirsi sicuramente il teatro. Come nasce l’amore per il palcoscenico? Cosa provi quando il sipario si alza?
R:« Il teatro è un affare di famiglia perché sia io che mio fratello facciamo gli attori ed anche il nostro bisnonno lo era, sicuramente la scintilla che ha acceso il mio fuoco è stata la passione che mio fratello ha sempre avuto per il teatro e mi ha contagiata per tutta la nostra infanzia ed adolescenza fino a prepararmi per il provino per accedere alla scuola di Teatro dello Stabile di
Catania. Per me il teatro ha qualcosa di sacro, ed ogni volta che sta per aprirsi il sipario il cuore batte forte che sembra stia scoppiando poi appena entri in scena ti senti felice e serena».
D: Barbara, di te sappiamo della passione per la pallanuoto. Come nasce l’amore per questo sport che hai anche praticato?
R:« ho iniziato facendo nuoto a tre anni ed ho continuato a nuotare per 10 anni, poi grazie alla stazza sono entrata nella squadra di pallanuoto in serie B, ma dopo quattro anni, poi ho dovuto mollare perché avevo bisogno di ritrovare una forma più femminile, non vale per tutte le pallanuotiste ma era per me uno sport molto mascolino ed anche se lo amavo molto la mia passione per il teatro mi ha portato da altre parti ma non ho mai smesso di fare sport ed ancora ogni tanto vado a nuotare e vado in bici ogni giorno».
D: Di recente hai confessato circa quei 20 kg che hanno minato in qualche modo la tua serenità. Che ricordi hai di quel periodo?
R:« Sono stata “cicciotella” per tanti anni e non è facile essere adolescenti quando si è cosi diversi dagli altri, non ho mai fatto pesare a nessuno la mia condizione, sono stata sempre una ragazzina
positiva, sorridente, propositiva, sana, sportiva, anche se mi abbuffavo di cibo e i miei momenti di tristezza li vivevo da sola,poi ho imparato ad amarmi ad essere totalmente serena e felice, e curando il mio corpo e la mia alimentazione».
D: Barbara, in futuro con quale regista ti piacerebbe collaborare? E in quale progetto televisivo ti piacerebbe essere coinvolta?
R:« Sono tanti i registi con cui vorrei lavorare, non ti potrei dare un nome ma sicuramente vorrei anche misurarmi con ruoli drammatici».
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