"Il convento di Pulsano sarà centro e fulcro di cultura"

di Dario Durante. «Sarà centro e fulcro di cultura». Così il sindaco di Pulsano Giuseppe Ecclesia ha rassicurato pubblicamente i tanti cittadini che in questi giorni stanno visitando l’ex convento francescano appena restaurato.

Da più parti, infatti, si teme che, passato l’iniziale entusiasmo, la struttura rimanga chiusa, scarsamente frequentata o peggio destinata ad usi incompatibili con la propria funzione storica di riferimento religioso, culturale e sociale dell’intero paese.

Preoccupazioni tutt’altro che infondate visto la sorte toccata ad altri luoghi storici non del tutto tutelati e valorizzati nel tempo per le oggettive difficoltà da parte dell’ente comunale di assicurare una manutenzione ordinaria e straordinaria, resa complicata soprattutto in questo periodo di limitatezza delle risorse economiche e di tagli dei trasferimenti statali (281.500 euro in meno rispetto allo scorso anno).

«La grandezza dell’immobile consente una versatilità nel suo utilizzo» prosegue Ecclesia che ribadisce ancora una volta il prossimo trasferimento della comunità delle suore Stimmatine nell’ala nord del primo piano del convento. Le religiose, quindi, ritorneranno nella loro casa naturale, abitata fin dal 1919, e costituiranno «un valido presidio per mantenere la struttura aperta e frequentata». Ma il sindaco prospetta anche una richiesta ufficiale da inoltrare alla congregazione francescana per aumentare il numero delle consorelle, ora fermo a quattro unità.

L’amministrazione, inoltre, pare sia propensa a trasferire la biblioteca comunale e a creare un polo museale forse dedicato alla civiltà contadina perché alquanto remota appare la possibilità di ottenere da parte della Sovrintendenza di Taranto i reperti archeologici rinvenuti sui siti ricadenti nel territorio pulsanese (in primis Torre Castelluccia e Lido Silvana) e ora giacenti nei depositi del Martà.

Ma non tutti la pensano come il sindaco: l’associazione culturale “La ‘Ngegna”, impegnata a difesa dei beni culturali locali, propone ad esempio «uno studio e una valutazione di tutti i contenitori culturali». Il Terzo Polo (Api, UdC e Fli), invece, ha addirittura predisposto un questionario con le relative opzioni per la destinazione d’uso del convento mentre il circolo di “Sinistra, Ecologia e Libertà” lamenta «la mancanza di una strategia da attuare circa l'utilizzazione degli immensi spazi» auspicando la creazione di sportelli per l’imprenditoria giovanile.

«Un bene comune è un bene di tutti e quindi tutti devono essere coinvolti nelle decisioni per proporre una soluzione condivisa» spiega Cosimo Borraccino che giudica inoltre «di cattivo gusto l’atteggiamento dell’amministrazione pulsanese di non citare mai il ruolo svolto dalla Regione Puglia che sul finire del 2005 (Governo Vendola) su pressanti mie sollecitazioni in qualità di consigliere regionale finanziò interamente i lavori di restauro».

Pronta la replica del vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Francesco Lupoli (PdL): «è nostro merito aver riconsegnato alla comunità il convento».