Escort: su Lavitola il Riesame decide venerdì

In particolare, la difesa sostiene che mai Lavitola avrebbe potuto fare pressioni su Gianpaolo Tarantini affinche' quest'ultimo mentisse davanti ai pm di Bari che indagavano sulle escort introdotte nelle residenze di Silvio Berlusconi.
Lavitola non avrebbe potuto indurre l'imprenditore barese a mentire perche' nel 2009 e fino ad agosto 2010 i due non si conoscevano, questa e' una delle tesi difensive. L'accusa, rappresentata in aula dal procuratore aggiunto, Pasquale Drago, ha invece chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere.