Governo Monti: oggi il sì della Camera ma pesa l'eredità del Cavaliere

ROMA. Risultato storico ieri al Senato per il governo guidato da Mario Monti: 281 si', 25 no (quelli della Lega Nord). E' il massimo risultato di consenso ottenuto nella storia repubblicana da un esecutivo a Palazzo Madama.

Oggi tocca alla Camera, dove nel primo pomeriggio e' previsto l'analogo risultato di un largo sostegno alla squadra di governo. La seduta e' fissata alle 9,45, alle 12 e' prevista la replica di Monti. Alle 14 inizia la chiama per il voto di fiducia. Come annunciato alla vigilia del dibattito parlamentare e confermato dal discorso al Senato del presidente del Consiglio, sono tre le parole chiave del nuovo governo: rigore, crescita ed equita'. Particolarmente apprezzato dalle forze che lo sostengono il passaggio in cui Monti ha puntualizzato che il rigore di bilancio non basta a rendere credibile l'Italia se manca la crescita, senza la quale il debito non e' sostenibile. E' stata apprezzata anche la sottolineatura fatta da Monti sul ruolo delle Camere: ''Il Parlamento e' il cuore pulsante di ogni politica di governo, snodo decisivo per il rilancio della vita democratica - ha continuato. Da parte mia e nostra ci sara' sempre una chiara difesa del ruolo del Parlamento''. Da qui la dizione di ''governo di impegno nazionale'' usata dal premier, che poi chiarisce: ''Significa assumere su di se' il compito di rinsaldare le relazioni civili e istituzionali fondandole sul senso dello Stato. Spero che il governo possa contribuire in modo rispettoso a riconciliare maggiormente i cittadini alle istituzioni, i cittadini alla politica''.

Il premier ha incassato in serata anche le congratulazioni del presidente francese Nicolas Sarkozy e della cancelliera tedesca Angela Merkel, con i quali si e' intrattenuto in una conferenza telefonica.

Auguri di buon lavoro sono giunti pure da parte di Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, che ha telefonato a Monti. Si legge in una nota di Palazzo Chigi: ''La conversazione, dai toni estremamente cordiali, si e' concentrata sull'attuale situazione economica nell'area euro.

Van Rompuy si e' congratulato con Monti per l'incarico esprimendo la totale fiducia sulla capacita' del governo di gestire l'attuale situazione e contribuire alla stabilita' della moneta unica''. Il premier sara' martedi' a Bruxelles per presentare il suo progetto di riforme proprio al presidente dell'Unione europea Ue. L'incontro e' previsto alle 11.30.

Alla Camera salta l'atteso intervento previsto inizialmente da Silvio Berlusconi a nome del Pdl (in Aula la dichiarazione di voto verra' fatta dal segrerario del partito, Angelino Alfano). L'ex premier, dimostrando di non avere alcuna intenzione di rinunciare all'impegno politico, si e' incontrato ieri mattina con i senatori del suo partito e poi in serata con i deputati in vista del dibattito di oggi a Montecitorio. ''La durata del governo dipende da noi'', ha detto Berlusconi spiegando che la fiducia del Pdl al nuovo esecutivo non e' a scatola chiusa e che i contenuti della lettera da lui inviata quando era in carica al Consiglio europeo e alla Banca centrale europea devono guidare l'azione del nuovo esecutivo.

Berlusconi ha ribadito ai parlamentari del suo partito di aver detto a Monti che permane l'indisponibilita' del Pdl a dare via libera a una patrimoniale. L'ex presidente del Consiglio ha anche annunciato che il congresso del Pdl si terra' in primavera con l'obiettivo di rilanciare nuove alleanze e di riorganizzare il partito a livello territoriale in modo da preparare le prossime elezioni politiche.

Secondo le indiscrezioni, l'ex premier avrebbe puntualizzato che la situazione sui mercati e' rimasta immutata nonostante il suo passo indietro, a dimostrazione che la crisi economica e' di sistema e non legata al suo nome. Il sostegno al governo sara' leale - ha continuato Berlusconi - perche' questa fase deve essere considerata una parentesi dovuta all'eccezionalita' della situazione.

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