Taranto: braccianti licenziati bloccano tir su 106. Cgil, protestino governatori

TARANTO. Un gruppo composto da 33 donne, tutte braccianti agricole, sta manifestando nei pressi della statale 106, in territorio di Massafra, davanti a uno dei capannoni della 'Geagri', societa' del gruppo Battaglio che gestisce gran parte del mercato nazionale di pere, uva, albicocche, clementine e arance. Le donne - secondo la Cgil - sono state licenziate e sostituite con lavoratori interinali: per questo hanno bloccato anche i tir di trasporto frutta provenienti da Calabria e Basilicata.

''A protestare – spiega in una nota Mimmo Stasi, della Flai Cgil di Taranto – sono donne di Massafra, Palagiano e Palagianello che con questa societa' hanno avuto un rapporto di lavoro pluridecennale, rinnovato ogni anno in occasione delle varie stagioni di raccolta. La stragrande maggioranza di loro ha lavorato anche 15/16 ore al giorno, con sottosalario, in barba al contratto e alle leggi sulla sicurezza e soprattutto con spregio assoluto delle norme di civilta' e decoro che si devono agli esseri umani''. Queste braccianti, fa notare Stasi, ''sono messe alla porta perche' la competizione verso il basso non ha mai fine. Sostituite da altri lavoratori reclutati dalle agenzie interinali: il nuovo confine della schiavitu' istituzionalizzata''.
I lavoratori interinali arrivati questa mattina a bordo di pulmini sono stati bloccati dal presidio delle lavoratrici e dei rappresentanti sindacali. ''Sono lavoratori che non hanno ricevuto nessun tipo di formazione – conclude Stasi – e che di regola arrivano a costare anche la meta' di un lavoratore tradizionale''.

CGIL: CONTRO TAGLI PROTESTINO GOVERNATORI - Le segreterie regionali della Filt-Cgil di Puglia, Calabria e Sicilia esprimono ''forte preoccupazione per le scelte delle Ferrovie dello Stato'' di ''sopprimere gran parte dei treni a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord'' e viceversa; una decisione, quella ''del governo e delle Ferrovie, che - secondo il sindacato - isola il Mezzogiorno marginalizzandolo ulteriormente dal resto del Paese''. La Filt-Cgil chiede una ''energica reazione'' dei presidenti delle tre Regioni meridionali e di tutte le altre istituzioni