"Irregolari il 30% dei siti web di credito al consumo"

ROMA. L'Ue ha avviato un'indagine sui siti web che offrono credito al consumo per verificare se i consumatori prima di firmare un contratto avessero ricevuto le informazioni cui hanno diritto in virtu' delle norme comunitarie a loro tutela. Le autorita' nazionali hanno verificato piu' di 500 siti web in 27 stati membri nonche' in Norvegia e in Islanda segnalando 393 siti (70%) che richiedevano ulteriori indagini. Le problematiche riscontrate sono state numerose ed hanno riguardato la pubblicita', priva delle informazioni standard prescritte; le offerte, prive di informazioni essenziali per prendere una decisione; i costi, presentati in modo fuorviante. Le autorita' nazionali chiederanno ora conto alle istituzioni finanziarie e agli intermediari del credito delle presunte irregolarita', imponendo loro di chiarire o di adottare eventuali correttivi.

''Quando si vuole un credito - ha commentato John Dalli, commissario UE per i consumatori, puo' talora capitare che alla fine esso costi piu' quanto inizialmente preventivato, per imprecisione o mancanza di informazioni importanti. Il credito al consumo non e' sempre di facile comprensione: per questo esiste una legislazione europea che aiuta i consumatori a prendere delle decisioni fondate. Occorre quindi che le imprese offrano ai consumatori le informazioni necessarie in modo corretto. La Commissione ha il dovere di collaborare con le competenti autorita' nazionali per raggiungere questo obiettivo''.

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