"Parolisi? E' colpevole nel modo più assoluto"

di Roberta Calò. "Parolisi è colpevole nel modo più assoluto". Questa è la condanna incontrovertibile di Teresa Capone, zia di Melania Rea, la giovane donna di Summa Vesuviana brutalmente uccisa con trentacinque coltellate nel Bosco delle Casermette in zona Ripe di Civitella. "Spero che gli venga data la giusta pena mi dispiace per la bambina, ma spero che ci siano giustizia e pene certe per scoraggiare altri eventi simili. Abbiamo incontrato Salvatore tutti i giorni fino al suo arresto; non è mai stato disperato; aveva atteggiamenti strani ai quali noi non davamo peso, perché poteva essere il suo modo di reagire. In seguito, abbiamo iniziato a nutrire forti dubbi ed eravamo anche preoccupati della sua presenza in casa: l’aria era diventata davvero pesante. E’ stato gentilmente invitato a non dormire più a casa della mamma di Melania perché, quando è tornato da Ascoli, ha avuto anche la faccia tosta di dormire nel letto di Melania. Ma i rapporti tra Salvatore e la famiglia di Melania erano tesi la televisione che diceva determinate cose, lui, disperato, che piangeva e diceva che non era vero, perciò è tornato a stare dai suoi genitori. Salvatore si è avvalso due volte della facoltà di non rispondere, quindi forse non è così innocente. Melania non ci ha mai raccontato dei suoi problemi con il marito perché non ha voluto far uscire dalla sua famiglia la storia della scappatella con un’altra donna; voleva superarla per far si che Salvatore non venisse giudicato negativamente dagli altri" ha spiegato la donna alle telecamere di Mattino Cinque.
Nei prossimi giorni il gip di Teramo è chiamato a decidere sulla richiesta avanzata dai rappresentanti legali di Salvatore Parolisi di rito abbreviato condizionato; gli avvocati infatti puntano ad una nuova perizia per invalidare gli orari e le modalità d'omicidio che sottintendono alla tesi incriminatoria della pubblica accusa. Secondo il rappresentante legali della famiglia della vittima, invece, questa mossa mirerebbe ad ottenere uno sconto di un terzo della pena come previsto dall'iter giuridico; l'avvocato Mauro Gionni peraltro commenta: "Ora che il processo é stato fissato, non ha prove da portare, rinuncia al dibattimento, solo per avere lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Come sempre, solo annunci mediatici che non si traducono mai in scelte conseguenti scelta legittima, prevista dal codice penale, ma Parolisi aveva detto che non vedeva l'ora del processo per portare le sue prove a discarico".

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto